Italia Femminile, Bartoli festeggia i 10 anni in azzurro: "Sono onorata e fiera"
A pochi giorni dall'inizio del Mondiale il capitano giallorosso ha celebrato lo storico traguardo con un'intervista rilasciata sul sito della FIGC
In occasione dei 10 anni con la Nazionale Italiana Femminile Elisa Bartoli ha rilasciato un'emozionante intervista sul sito della FIGC in cui ha ripercorso la sua esperienza in azzurro dagli albori fino al ritiro in Auckland, in attesa del mondiale che si giocherà tra pochi giorni.
Sugli anni trascorsi.
"Ho la sensazione che siano volati. Se mi guardo indietro vedo tre Europei, due Mondiali e tante altre soddisfazioni. Sono onorata, orgogliosa e fiera di ciò che sono riuscita a fare".
Come è nata la passione per il calcio.
"Ho sempre amato questo sport, ma da piccola non sapevo esistessero le squadre femminili. Mi ritengo fortunata perché ho fatto un percorso importante, che per un segno del destino è iniziato nel giorno in cui mio padre compiva gli anni. Sognava di fare il calciatore e ci sono riuscita io, sono fiera di avergli regalato questa gioia".
L'esordio all'Europeo in Svezia.
"È stato un esordio inaspettato. Ero dentro gli spogliatoi e Giorgia Motta arrivò dicendomi ‘esci che devi giocare’. Credevo stesse scherzando, anche perché lei giocava nel mio stesso ruolo e aveva molta più esperienza di me. Alla fine sono entrata davvero in campo ed è andato tutto bene".
Sul Mondiale del 2019.
"È stata un’esperienza unica, un evento stupendo. Ricordo tanti italiani al nostro seguito e tantissimi tifosi sugli spalti, era probabilmente la prima volta che giocavo in stadi così pieni. Eravamo partite senza pretese, ci siamo dette ‘viviamocelo’. Ce lo siamo conquistate e la cosa più bella è stata aver fatto tutto il percorso partendo dal nulla. La prima partita con l’Australia è stata la vera svolta, anche se non ci aspettavamo di arrivare tra le prime otto al mondo, soprattutto da dilettanti. Uno dei ricordi più belli di quel cammino è legato a mia sorella: non mi ha mai lasciato sola, è la mia prima tifosa e mi ha seguita ovunque. Non dimenticherò mai la sua maglietta al contrario, il suo dipinto sul viso e quel sorriso che mi accompagnava mentre correvo sulla fascia. Sembrava come se ci fosse lei in campo. La cosa più bella sono tutte le persone che ci siamo portate dietro, tutti i tifosi che mi hanno chiamato e che quando sono tornata a Roma mi hanno accolto con gli occhi lucidi. È stato bellissimo perché abbiamo fatto vivere all’Italia un momento di felicità".
Sul Mondiale in Nuova Zelanda che inizierà il 20 luglio.
"Affronto questa nuova avventura sentendomi più ‘vecchietta’. Ora ci sono più aspettative, quattro anni fa invece l’ho vissuto con molta più leggerezza. Dobbiamo riscattarci dopo il deludente Europeo, però alle giovani che ci sono ora in squadra non voglio trasmettere alcuna responsabilità. È giusto che vivano queste settimane con serenità, perché se affrontiamo la competizione in questo modo sono certa che faremo bene".
Sulle nuove arrivate in Nazionale.
"Cerco di trasmettere la grinta, la voglia di dare il massimo in ogni allenamento e di vivere ogni giorno come fosse una nuova opportunità. La soddisfazione più bella è notare che se io faccio qualcosa loro mi ‘vedono’. Abbiamo e hanno già fatto tanto per essere qui, quindi il giusto premio deve essere quello di vivere questa esperienza con spensieratezza. Le giovani hanno talento e grandi qualità, siamo un gruppo forte e vogliamo dimostrarlo".
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