A difesa di una fede
Con lo spagnolo, ora sono 5 i centrali in rosa, ma Ibañez è corteggiato. L’età media del reparto è di 26 anni, ma anche i più giovani hanno tanta esperienza
In attesa che arrivi l’ufficialità, il terzo rinforzo per la Roma 2023-24 è un ritorno: Diego Llorente, alla fine, è pronto a vestire di nuovo la maglia giallorossa, già indossata nella seconda parte della scorsa stagione. Per lo spagnolo 12 presenze tra gennaio e giugno, ma sufficienti per convincere Tiago Pinto e Mourinho a puntare di nuovo su di lui. Il General manager portoghese ha chiuso con il Leeds United sulla base di un prestito, con obbligo di riscatto fissato a 5 milioni di euro se il centrale disputerà il 50% delle partite stagionali; un ottimo affare, se si tiene conto che il prezzo per il riscatto fissato lo scorso gennaio era di 18 milioni. Llorente, dal canto suo, si sta allenando in Spagna (come testimoniato dalle sue stories su Instagram) in vista del ritiro estivo. Quel che è certo è che, con Kumbulla ai box almeno per tutta la prima parte della stagione, l’ex Real Sociedad rappresenta un’alternativa sicura a Smalling, Mancini e al vero volto nuovo della retroguardia, Evan Ndicka.
Ndicka e gli altri
Il centrale ex Eintracht, nonostante i 24 anni ancora da compiere (è nato il 20 agosto 1999), ha grande esperienza: tra Bundesliga e coppe varie ha totalizzato 183 presenze e si candida ad affiancare Smalling e Mancini nel terzetto titolare, quantomeno sulla carta. Probabilmente avrà bisogno di un periodo di adattamento al campionato italiano, ma è un profilo già pronto ed è stato ingaggiato per ricoprire un ruolo importante nell’undici di partenza. Ad oggi, a contendergli il posto sul centro-sinistra c’è Roger Ibañez, che però piace a numerosi club, sia in Italia sia all’estero. Per il momento, comunque, il brasiliano è ancora un calciatore della Roma, che è riuscita a non “svenderlo” prima del 30 giugno a causa del Fair play finanziario; ora il club giallorosso può quindi agire con più calma, dettando le condizioni per un’eventuale cessione. Il classe ’98, al di là dei pur gravi errori nei due derby della passata stagione, gode della stima di Mourinho, e ha sempre dato il massimo per la squadra; perciò, se non arriverà l’offerta che a Trigoria ritengono congrua, l’ex Atalanta rimarrà nella Capitale, giocandosi una maglia proprio con Ndicka. Nel caso in cui partisse, invece, la Roma tornerebbe sul mercato, a meno che Mou non decida di utilizzare Celik come braccetto all’occorrenza.
Smalling a parte, il reparto è tutto all’insegna degli Under 30: l’età media è infatti di 26 anni, piuttosto bassa per una squadra di Serie A, dove di solito si punta su elementi esperti per la difesa. La base è buona, come testimoniano i 38 gol subiti nello scorso campionato, e che fanno della Roma una delle migliori difese tra le cinque principali leghe europee. Ma si può fare di meglio, e questa è l’ambizione di Mourinho e dei suoi: con Ndicka la Roma si è assicurata un calciatore prezioso per il presente e per il futuro, un centrale rapido e forte fisicamente, che sa usare bene il piede sinistro; il ritorno a Roma di Llorente è un altro tassello importante per le rotazioni dello “Special One”, così come lo sarà il recupero di Kumbulla nella seconda parte della stagione.
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