Una nuova dimensione tra club, trofei e giocatori
Tanti cambiamenti in campo e in società. Rosa rivoluzionata e trionfi anche per giovanili e femminile
«Come immagino la Roma tra tre anni? A festeggiare». Lo ha detto José Mourinho nella sua conferenza stampa di presentazione come nuovo tecnico giallorosso. I successi e le gioie sono arrivate e dal suo approdo la Roma è cambiata tantissimo dentro e fuori dal campo e non solo per quanto riguarda la prima squadra. Con lui è cresciuta, pian piano sempre di più.
Da Spezia a Spezia
L’ultimo avversario affrontato in stagione dallo Special One è stato lo Spezia, lo stesso dell’ultima panchina romanista di Fonseca e dando uno sguardo alla rosa di quelle gare, si nota chiaramente il corposo ricambio di elementi, alcuni dei quali direttamente collegati al tecnico portoghese per il “privilegio di lavorare con Mou” o per il suo carisma nel convincere direttamente i calciatori a seguirlo. Da Dzeko a Pastore, passando per Zaniolo e Calafiori o ancora Juan Jesus e Borja Mayoral: sono oltre trenta i giocatori che rientravano nel roster giallorosso ai nastri di partenza del 2020-21 ora non più di casa a Trigoria. Il 23 maggio 2021 al Picco la squadra di Fonseca ottenne un pareggio per 2-2 con un gol nel finale di Mkhitaryan per agguantare un posto in Conference League: nell’ultima della stagione appena conclusa tra i titolari sempre contro lo Spezia, ma con lo Special One in panchina, sono rimasti solo Cristante, Mancini ed El Shaarawy, mentre tra gli altri hanno tracciato una linea di continuità elementi come Smalling e Pellegrini e hanno trovato sempre più spazio giovani quali Zalewski e Bove. Poi Abraham, Dybala, Matic e tanti altri uomini che hanno contribuito a dare l’impronta dello Special One sulla storia e sull’identità romanista in campo. Già con Fonseca erano iniziati i buoni risultati in Europa e le due finali firmate Mou hanno fatto crescere ulteriormente il club anche a livello di ranking Uefa, col passaggio dal tredicesimo al decimo posto attualmente occupato.
Da Fienga a Souloukou
Mentre i risultati della squadra davano alla Roma una dimensione sempre più europea e di carattere, anche in società sono arrivati diversi cambi e avvicendamenti in linea col progetto dei Friedkin. C’era ancora Guido Fienga a ricoprire il ruolo di Ceo del club quando veniva annunciato l’arrivo di Mourinho e, dopo aver operato in più campi fino a impegnarsi per lo più sulla questione stadio ha salutato i colori giallorossi nell’ottobre 2021. Al suo posto è arrivato Pietro Berardi, protagonista delle prime accelerate importanti per quanto riguarda il nuovo impianto a Pietralata e in carica fino al 17 aprile 2023 prima di lasciare l’incarico a Lina Souloukou. I Friedkin hanno anche ottenuto l’uscita dalla borsa, cambiato sponsor tecnico e fissato nuove partnerhsip commerciali, oltre a dare una crescente attenzione ai settori giovanili maschili e femminili (con conseguenti titoli). I frutti stanno arrivando copiosamente, come il “double” delle romaniste, la Coppa Italia Primavera (col cambio in panchina tra De Rossi e Guidi). Da quando è arrivato Mourinho la Roma è cambiata e cresciuta da tantissimi punti di vista e, in molti di questi, c’è anche la sua influenza.
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