C'è ancora chi dice no: Mourinho rifiuta la doppia proposta araba
L’Al-Hilal ha messo sul tavolo un ingaggio da 30 milioni ma il tecnico ha scelto ancora una volta la Roma. Adesso può arrivare il prolungamento
Un nuovo vento - carico di soldi e pochi sentimenti - soffia potente sul calcio europeo, suscitando agitazione nei presidenti e nelle federazioni del Vecchio Mondo. Si tratta dell’emergente e potente movimento arabo, che tra Arabia Saudita e Qatar, sta razziando i club di tutta Europa, strappando i sì di tanti giocatori a suon di milioni. Nulla di nuovo. Un fenomeno già vissuto con gli Stati Uniti d’America prima e la Cina poi, anche se quest’estate le migrazioni di massa stanno riguardando calciatori e protagonisti dall’età media decisamente più bassa rispetto a quanto accaduto in passato.
Eppure, c’è chi dice no, come canta Vasco. E c’è anche chi si nega per ben due volte in poche settimane. Si tratta di José Mourinho, che ha rifiutato cortesemente le avances in fila di Al-Ahli e Al-Hilal. Sembra un gioco di parole, ma sono soltanto i nomi di due club sauditi che nel giro di quindici giorni hanno bussato alla porta dello Special One, mettendo sul tavolo un’offerta - l’ultima arrivata in ordine cronologico è quella dell’Al-Hilal, società con sede a Riyadh - da 30 milioni di euro circa a stagione. Esentasse, già perché in Arabia Saudita i redditi dei privati non prevedono contributi da versare.
Una vera e propria fortuna, che avrebbe fatto di Mou l’allenatore più pagato al mondo. Dopo aver dichiarato la sua volontà di rimanere nella Capitale però - prima all’interno dello spogliatoio e poi a tutti i tifosi - José non se ne sarebbe andato per nessun’altra proposta. Ha accettato di nuovo i giallorossi e il progetto della proprietà, con la quale si confronta quotidianamente - attraverso il tramite anche del GM Pinto - e che ha incontrato, nella persona del presidente Dan Friedkin, la scorsa settimana durante le vacanze trascorse nella sua Setubal. La bontà degli scenari presentati dal club lo hanno convinto, dall’ampliamento della rosa - entro i limiti del Settlement Agreement da dover rispettare con l’Uefa - all’aggiunta di una figura in dirigenza, che faccia sentire José meno solo anche dal punto di vista comunicativo in alcuni momenti.
Anche su questo sono attese novità nei prossimi giorni, ma le vere mandate che possano blindare Mourinho a Trigoria potrebbero arrivare dalla proposta di un prolungamento contrattuale. Il portoghese non ha mai iniziato nella sua carriera una stagione da “precario”, con la scadenza imminente, e il suo attuale accordo - firmato nell’estate del 2021 - scadrà tra 12 mesi esatti. Se Mou e la Roma si sono scelti un’altra volta, difficile immaginare che si torni in campo alla fine di agosto con questa situazione ancora da definire. In questo senso le prossime settimane, con il rientro al Fulvio Bernardini per i primi allenamenti, potrebbero portare agli incontri decisivi per il rinnovo. Mou ha detto no per due volte agli arabi, ora la Roma attende il suo secondo sì.
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