Un mercato lindo e Pinto
Il gm si avvia a osservare i “paletti” del Fpf. La scadenza di giugno sarà rispettata grazie alle uscite, Tahirovic e le imminenti cessioni non intaccano la rosa
Missione possibile. La famigerata scadenza del 30 giugno non è più uno spauracchio. Entro quella data la Roma dovrebbe mettere insieme una cifra vicina ai trenta milioni per rientrare nei cosiddetti paletti imposti dalla Uefa per il rispetto del fair play finanziario. Termini economici e temporali che ora appaiono raggiungibili e senza ingenti sacrifici tecnici. Il mercato imbastito da Tiago Pinto si è mosso su queste direttrici, come certificato dalla prima uscita di questa sessione, quella di Benjamin Tahirovic. Il giovane bosniaco è stato lanciato da Mourinho (come diversi altri suoi coetanei) nella fase di maggiore penuria di elementi in mezzo al campo. Ma col rientro di Wijnaldum e la graduale ma solenne esplosione di Bove l’ex numero 68 è rientrato nei ranghi, per poi riapparire soltanto nel finale di campionato, quando i numerosi infortuni e gli impegni europei hanno favorito un massiccio quanto inedito turnover.
Un excursus che ha relegato il ragazzo di origini svedesi al rango di terza linea, soprattutto dopo l’ulteriore arrivo di Aouar per il prossimo centrocampo. Appena l’Ajax ha chiuso la trattativa per Tahirovic sborsando 8,5 milioni, si è cominciata a delineare la strategia del Gm giallorosso. Soprattutto quando l’interesse del Sassuolo per Volpato e Missori (altri due baby già lanciati in prima squadra, eppure non esplosi al punto da suggerire veloci sovvertimenti di gerarchie) si è fatto sempre più concreto. I negoziati con l’ad neroverde Carnevali si avviano verso la felice conclusione e dalla doppia cessione la Roma dovrebbe ricavare una somma compresa fra i dodici e i quindici milioni.
Per chiudere il cerchio è andato in porto anche l’acquisto di Kluivert da parte del Bournemouth, che avrebbe potuto levare le castagne dal fuoco alla Roma già a gennaio scorso, con l’offerta di oltre trenta milioni per Zaniolo, poi rifiutata dal giocatore. L’olandese non è mai rientrato nei piani tecnici (al rientro dal prestito al Lipsia, nella prima stagione di Mou era finito fra i giocatori fuori rosa) e la sua partenza frutta al club giallorosso 11 milioni più uno di bonus e il 5% sulla rivendita ai giallorossi, oltre che una plusvalenza pari a 7 milioni di Euro .
Tutte uscite che non hanno intaccato la rosa: indolori eppure remunerative al punto da indurre Pinto a non farsi “prendere per la gola” in caso di cessione di qualche big.
Il principale indiziato di fine stagione Ibañez partirà soltanto dietro congrua entrata nelle casse di Trigoria. E nel frattempo sono arrivati due tasselli fondamentali per la squadra della prossima stagione come Ndicka e Aouar, mentre alcune delle colonne storiche come Smalling e Cristante hanno già rinnovato i rispettivi contratti col club. E alle liste c’è già quello di El Shaarawy. Con quei fardelli finanziari che incombevano minacciosi, questo avvio è una sorta di piccolo miracolo.
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