Dan Friedkin tra Mourinho e l'Uefa
Da una parte il possibile rinnovo dello Special One, dall’altra la delicata vicenda di rapporti con Nyon. Resta viva la suggestione Boniek per il management
La bomba è stata lanciata, ora si aspetta di conoscere gli effetti della detonazione. La lettera inviata a Boban da José Mourinho rappresenta un chiaro punto di rottura tra l’UEFA e lo Special One, in un momento storico dove la direzione del club, e quindi della famiglia Friedkin, viaggiava in un senso di marcia opposto, verso un basso profilo dal punto di vista comunicativo, ma non solo.
Infatti, dietro l’inserimento di una figura come Lina Souloukou nel management giallorosso e il pensiero di inserire un profilo come Zibì Boniek (idea per il momento mai divenuta trattativa), c’era l’intenzione di aprire un canale di dialogo privilegiato con le istituzioni, attraverso figure credibili e qualificate. Chiaro che la presa di posizione di Mourinho abbia fatto rumore ma non ha stravolto le carte in tavola. La decisione dello Special One è stata presa in piena autonomia da parte del tecnico, la società è stata informata della scelta, divulgando la lettera scritta dal portoghese. Una situazione esplosa dopo la turbolenta notte di Budapest.
Il caso Taylor
Tutto nasce dal discutibile arbitraggio del signor Taylor nella finale di Europa League. Lo Special One non aveva affatto gradito la sua designazione, arrivando alla notte della Puskas Arena molto preoccupato sulla direzione arbitrale della partita. Timori fondati, che lo hanno portato ad esplodere nel post partita, urlando al fischietto britannico: «Sei una fottuta disgrazia». Un arbitraggio rimasto indigesto anche alla proprietà giallorossa, che decise di far parlare il gm Pinto per far risaltare il proprio rammarico: «Voglio dire con chiarezza a nome del club che la condotta arbitrale non è stata all’altezza di una finale».
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, quanto meno quello di Mourinho, sono state le sanzioni che hanno pesantemente colpito il tecnico e il club giallorosso, con una multa monstre da oltre 130mila euro. E con questa clima che si respira attorno alla società giallorossa, diventa complicato pensare con serenità alla prossima edizione dell’Europa League. La Roma non avrà in panchina Mourinho per quattro partite, non potrà contare su 6000 tifosi nella prima gara casalinga e sarà sola nella prima trasferta nei gironi.
Gli scenari
Intanto la Roma ha offerto pieno supporto all’Uefa per risarcire i danni arrecati dai tifosi giallorossi alla Puskas Arena, rimanendo anche molto delusa da certi comportamenti. E se da una parte non risultano discorsi in piedi per il rinnovo dello Special One, rimane pienamente soddisfatta dell’operato del tecnico portoghese da quando siede sulla panchina della Roma.
I tifosi chiedono però un ulteriore sforzo alla proprietà, oltre a vincolare il portoghese e rinforzare la squadra sul mercato: inserire una figura in grado di supportare lo Special One nelle battaglie “contro il potere”, a tutela dell’immagine del club giallorosso. Ma se Mourinho, da una parte, ha lamentato una certa solitudine sotto alcuni aspetti comunicativi, dall’altra parte la proprietà al momento non sembra intenzionata a nuovi innesti. Il rapporto tra Dan Friedkin e Zibì Boniek sta viaggiando parallelo ad un suo possibile inserimento nel management giallorosso, almeno fino a questo momento. Se son rose, fioriranno, lo abbiamo già scritto. Friedkin ragiona, tra presente e futuro, Mou e l’Uefa.
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