Mourinho vede Friedkin a Setubal. Poi l'addio all'Uefa
Il Presidente giallorosso vola in Portogallo per vedere lo Special One. Confronto tra i due per ripartire verso il futuro, poi la decisione del tecnico sul Board
La risposta che tutti i tifosi della Roma stavano aspettando, il segnale chiaro e inequivocabile rivolto all’UEFA, dopo la stangata che ha colpito duramente il club giallorosso. Una dichiarazione di guerra, o quanto meno la voglia di fermarsi e scendere dal treno lanciato a folle velocità. Una lettera scritta da una penna affilata e pungente. La firma? José Mourinho. Il tutto a poche ore dall’incontro tanto atteso, avvenuto in terra portoghese, a casa dello Special One, con il presidente giallorosso Dan Friedkin.
La rottura
Oltre il danno, anche la beffa. Questo avrà pensato José Mourinho alla lettura del comunicato diffuso mercoledì pomeriggio dall’UEFA Control, Ethics and Disciplinary Body. Non solo un arbitraggio a senso unico, ma anche il pugno duro di un organo che dovrebbe supportarmi e tutelarmi, come unico allenatore in grado di aver vinto tutte le competizioni targate UEFA. E invece no, se il ricorso non avrà esito positivo, lo Special One osserverà le prossime quattro gare europee dalla tribuna.
Troppo per i suoi gusti e così la decisione, comunicata a Dan Friedkin, di mandare un segnale, rinunciando a far parte dell’Uefa Football Board, un organo che comprende tra le sue fila grandi allenatori e campioni che hanno scritto pagine indimenticabili della storia del calcio. Ne fanno parte figure del calibro di Carlo Ancelotti, Fabio Capello, Paolo Maldini e Javier Zanetti. Da ieri non c’è più il nome di Mourinho.
La lettera
«Caro signor Boban, nel ringraziarvi per l'invito che mi avete rivolto a far parte dell'UEFA Football Board, mi dispiace informarvi che, con effetto immediato, rinuncerò alla mia partecipazione a questo gruppo. Le condizioni in cui credevo così fortemente quando sono entrato non ci sono più e ho sentito l'obbligo di prendere questa decisione. Le chiedo cortesemente di comunicare la mia decisione anche al Presidente Sig. Aleksander Čeferin. Cordiali saluti, José Mourinho».
Tradotto: non voglio più avere nulla a che fare con voi. Se qualcuno pensava quindi ad un tecnico intimorito e pronto a modificare il suo atteggiamento, evidentemente non avrà avuto modo di vedere il post Instagram pubblicato dal fedele amico e collaboratore, Nuno Santos.
Il messaggio
«Ci vediamo il 10 luglio». Giorno in cui la Roma tornerà ad allenarsi a Trigoria. Ma il messaggio del prepreparatore dei portieri non era un semplice promemoria, volto a fissare una tappa nell’estate di lavoro giallorossa. Nuno Santos ha infatti pubblicato una gallery con Taylor, le lacrime di Dybala, il gruppo intorno a Mou e la locandina del film “Scuola di Polizia 4 - Cittadini in guardia”.
Carichi e compatti, c’è una Roma che non vede l’ora di riprendere il cammino interrotto a Budapest, pronta a dare battaglia in campo in ogni partita, con lo Special One in panchina e, alle sue spalle, il suo esercito pronto a seguirlo. Ma soprattutto con la famiglia Friedkin a supportarlo.
L’incontro
La flottiglia di proprietà della famiglia Friedkin è senza dubbio quella più monitorata da curiosi e addetti ai lavori. E la tappa del Gulfstream G650 all’aeroporto Aero Club de Portugal di Cascais, non era passato affatto inosservata. Niente Londra o Zurigo, bensì il Portogallo, a 50 chilometri di distanza da Setubal, il paese di Mourinho.
Lontano da occhi indiscreti è andato in scena un confronto tra le figure chiavi della Roma attuale. Avventurarsi nei contenuti sarebbe pretesa eccessiva e poco seria da parte di chi scrive. Ma, da quello che abbiamo saputo, è stato un incontro dove nessun tema è stato tralasciato, dove il confronto è stato schietto e costruttivo. Mercato, futuro, Uefa. Si riparte, insieme, tracciando un percorso condiviso. Mou e Friedkin, la Roma riparte.
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