Ndicka: "La Roma è un'ottima squadra, porterò la mia esperienza"
Il nuovo difensore: "Con il tempo ho compreso la bontà del progetto giallorosso. In campo mi sentirò a mio agio come in Francia e in Germania"
Ndicka è un nuovo giocatore della Roma. Il difensore giallorosso ha parlato ai microfoni del club dopo l'ufficialità del suo approdo nella Capitale: "Il progetto che mi è stato illustrato, assieme alla storia e al prestigio di questo Club, mi ha spinto a venire a Roma, una città fantastica che ama e vive di calcio: non vedo l’ora di scendere in campo all’Olimpico davanti ai miei nuovi tifosi e di poter dare il mio contributo per il raggiungimento dei nostri obiettivi". Il giocatore vestirà la maglia numero 5 nella sua nuova avventura italiana.
L'intervista di Ndicka
Evan Ndicka ha rilasciato un'intervista sul canale YouTube della Roma. Di seguito le sue dichiarazioni.
Ciao Evan, benvenuto. Quali sono le tue prime sensazioni da nuovo giocatore della Roma?
"Buongiorno a tutti. Sono molto contento di essere qui, sono in una bella città, in un'ottima squadra. Sono sicuro che lavoreremo bene assieme".
C'è qualcuno che vorresti ringraziare in particolare?
"Voglio ringraziare innanzitutto i miei agenti, che sono qui, per il grande lavoro che hanno svolto. Anche la mia famiglia, che mi ha accompagnato per tutta la mia giovane carriera: se sono qui oggi è merito loro e vorrei ringraziarli personalmente".
C'erano tanti club europei interessati a te, tu hai scelto la Roma. Che cosa ti ha convinto?
"Sì, è vero, ho ricevuto l'interesse di molti club europei. Ho discusso approfonditamente insieme al mio entourage così come con la dirigenza della Roma. Con il tempo mi hanno convinto della bontà del progetto e delle mie prospettive, che mi sarebbe piaciuta la città e che avrei lavorato con un grande allenatore.".
Infatti nelle settimane che hanno preceduto la tua scelta hai avuto delle telefonate con dei vertici della società per conoscere più da vicino il progetto del club. Quanto hanno contato questi fattori nella tua scelta?
"Quando sono state fatte queste chiamate ero concentrato sul campo e sul finale di stagione. Mi confrontavo con il mio agente, che si occupava della trattativa: avevo ricevuto molte risposte positive dalla Roma e il riscontro era molto buono. Il mio agente mi ha illustrato la situazione. Ho guardato anche diverse partite della squadra".
183 presenze con l'Eintracht Francoforte e 12 gol: non sono pochi per un difensore.
"Assolutamente. Ho cercato di perfezionare l'aspetto realizzativo, spero di fare altrettanto bene qui".
Francia, Germania e adesso Italia. Che differenze pensi di trovare in Serie A?
"Penso che le differenze saranno più sul piano culturale, quindi fuori dal campo. Sul rettangolo credo che ci saranno le stesse esigenze, gli stessi piani partita. In campo mi sentirò a mio agio, come in Francia e in Germania".
Sei un ragazzo molto giovane, però hai motla esperienza, soprattutto a livello internazionale. Qui a Roma ti aspettano un grande allenatore e una squadra che negli ultimi anni ha raggiunto obiettivi importanti in Europa.
"Sono sicuro che all'inizio la squadra e l'allenatore mi aiuteranno a inserirmi. Io porterò la mia esperienza, nonostante sia ancora molto giovane. In tutte le competizioni, in campionato come in Europa".
Se non avessi fatto il calciator, quale sarebbe stata la tua passione?
"Mi piace molto leggere, mi piace la storia. Penso che mi sarei dedicato a quello. Mi piace molto anche l'architettura. Uno di questi ambiti".
Ti piace la storia, ti piace l'architettura... Roma è una città perfetta per te.
"Ho visitato la città insieme ai miei parenti, penso che mi troverò bene qu".
Però non sei un amante dei social; le foto che pubblichi su Instagram sono legate esclusivamente al calcio.
"Sì, pubblico solamente quello che voglio che le persone vedano. Per quanto riguarda la mia vita privata, sono più riservato. Più avanti magari pubblicherò qualche mia foto a Roma. Perché no?".
In passato hai raccontato che i tuoi genitori hanno avuto un ruolo fondamentale prima che diventassi un professionista. Questo senso del dovere e del sacrificio che ti hanno trasmesso quanto ti ha aiutato?
"Hanno avuto un ruolo molto importante per me. Da piccolo ero un bambino molto disciplinato, a livello scolastico e anche sportivo. Ho iniziato a giocare a calcio a cinque anni, con il tempo mi hanno insegnato anche il valore del rispetto, dentro e fuori dal campo. Gli devo molto, non gli sarò mai abbastanza riconoscente. Li ringrazio".
Che cosa ti aspetti da questa nuova avventura?
"A livello sportivo, la Roma viene da una finale di Europa League. Purtroppo non è andata bene, ma ha dimostrato di essere una grande squadra. Penso che possiamo fare meglio e lottare per un posto in Champions League".
Sei curioso di vivere l'atmosfera dell'Olimpico?
"Sì, sono molto curioso. Ho visto che è sempre pieno e che durante le partite c'è una bella atmosfera. È una città che ama il calcio e che vive di calcio. Sono contento di essere qui e spero di essere accolto bene".
Hai un messaggio per i tifosi della Roma?
"Ciao tifosi della Roma, sono contento. A presto! Daje Roma!".
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