AS Roma

Friedkin, il silenzio è d'oro. E la Roma continua a crescere

La presenza di Dan a Trigoria è costante e discreta, anche quando scende in campo per vedere l’allenamento, in un angolo quasi nascosto, senza imporre il suo ruolo

Dan e Ryan Friedkin all'Olimpico

Dan e Ryan Friedkin all'Olimpico (no credit)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
20 Giugno 2023 - 08:19

Il presidente che ci fa volare è ripartito ieri alle 12,45 da Ciampino con un altro degli aerei della sua flottiglia (N1TF). Guardando le foto che ci ha fornito ieri Marco Villani, il magistrato che è riuscito a strappargli due parole su Mourinho facendoci finalmente sentire anche il suono della sua voce (ne parliamo all’interno del giornale), non nascondiamo che da tifosi abbiamo sentito un moto d’orgoglio. Top Dan, ha titolato ieri il Corriere. Peter Dan sembra più a noi. 

Vola, e fa volare. I suoi segreti sono custoditi da una fedelissima assistente, Danielle, un vero e proprio punto di riferimento della proprietà nel club. La presenza di Dan a Trigoria è costante e discreta, anche quando scende in campo per vedere l’allenamento, in un angolo quasi nascosto, senza mai imporre il suo ruolo. Il silenzio che ha scelto come discreto compagno nella vita pubblica in qualche modo ammanta di fascino ogni giorno di più la sua figura. Non siamo tra quelli che gli rimproverano il fatto di non parlare, anzi. Probabilmente se avesse avuto questa sana abitudine Pallotta non si sarebbe deteriorato così presto il suo rapporto con i tifosi. L’understatement è diventata una regola in casa Roma, almeno a livello dirigenziale. 

Tiago Pinto, ad esempio, continua a fare affari, scalando, un passo alla volta, la montagna delle plusvalenze che deve garantire sull’altare dei controlli contabili dell’Uefa. Anche lui ha scelto il basso profilo, scottato dall’atteggiamento truculento che hanno avuto nei suoi confronti quelli che lo hanno individuato come nemico di Mourinho, agnello sacrificale sull’altare di chissà quale lotta intestina fratricida. A pranzo, l’ultimo a Londra pochi giorni fa, Tiago e José ci ridono sopra. E Mou? Anche lui è in letargo estivo. Presto tornerà a tuonare qualche rimprovero, ma se è rimasto qui è perché ha capito che, nel silenzio, la sua Roma cresce. A che servono, allora, troppe  parole?

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