Ancor più Europa con Aouar & co
Con i Friedkin e Mou cresce la dimensione continentale della Roma. L’ex Lione e Ndicka profili ideali

Houssem Aouar nel suo primo giorno da giocatore giallorosso (GETTY IMAGES)
Le due finali europee consecutive sono un segnale chiaro, così come le quattro semifinali continentali conquistate nelle ultime sei stagioni: la Roma è una realtà solida e stabile nell’élite del calcio, e il decimo posto nel ranking UEFA per club ne è la conferma. Da quando gli americani hanno rilevato la società, i giallorossi hanno centrato con continuità il piazzamento europeo, per lo meno dal 2014 in poi; sotto la presidenza Pallotta, però, al massimo si era arrivati alla semifinale di Champions League 2017-18, un traguardo storico anche per come fu raggiunto (la rimonta sul Barcellona), ma di fatto rimasto isolato. Da quando sono arrivati i Friedkin, invece, la Roma ha dato continuità al suo ottimo rendimento europeo, con una semifinale di Europa League (2020-21), la vittoria della Conference (2021-22) e la finale di Budapest della stagione appena terminata. Merito della proprietà e della dirigenza, ma soprattutto di José Mourinho, uno che ha sempre fatto delle competizioni europee il cortile di casa sua, come testimonia il suo palmares.
Per riuscire a riportare un trofeo continentale a Roma dopo 61 anni, si è avvalso anche dell’esperienza internazionale di gente come Rui Patricio (136 gare europee con i club, il migliore in rosa), Smalling, Mkhitaryan e Sergio Oliveira, tanto per fare qualche nome. Partiti gli ultimi due, sono arrivati Matic e Wijnaldum, oltre a Dybala: un tris di nomi che, ad oggi, conta in totale 252 presenze europee. Ovviamente, l’obiettivo di Mou è quello di aggiungere personalitàed esperienza internazionale a una rosa che pian piano sta crescendo con lui. Gente come Mancini, Pellegrini e Cristante, ad esempio, ora vanta più di 40 gettoni europei (il centrale 43, il Capitano 62 e Bryan 68).
I nuovi
In tal senso vanno letti anche l’ingaggio (già ufficiale) di Aouar e quello (in dirittura d’arrivo) di Ndicka: pur essendo calciatori ancora giovani, hanno già grande esperienza tra Champions ed Europa League. L’ex Lione, ad esempio, conta 34 presenze internazionali con il club transalpino, che ha guidato anche a una storica semifinale di Champions nel 2020. Il difensore centrale, che nel palmares ha già un’Europa League con l’Eintrach Francoforte, ne conta invece 37 a nemmeno 24 anni. Si prosegue dunque sul solco dell’esperienza europea, ma puntando a profili giovani e quindi con ulteriori margini di miglioramento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA