AS Roma

Mancini, parole da leader del difensore giallorosso: "È amore"

Il 23: «Siamo stati famiglia e casa. La ferita della finale non fermerà il nostro futuro». Con Smalling è il pilastro della difesa di Mourinho

Gianluca Mancini saluta i tifosi al termine della finale di Budapest

Gianluca Mancini saluta i tifosi al termine della finale di Budapest (Getty Images)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
07 Giugno 2023 - 08:04

"Siamo cresciuti insieme. Siamo stati squadra, gruppo, famiglia e casa. In campo e fuori, dalla squadra allo staff, fino ai nostri incredibili tifosi. Noi. Grazie a tutti per questa stagione. Sempre forza Roma". Parole d’amore, quelle che Gianluca Mancini ha rivolto alla Roma e alla sua gente, affidandosi ad un post sul suo profilo Instagram. La dichiarazione di un giocatore che, nelle sue quattro annate nella Capitale, è entrato sempre di più nel cuore dei tifosi.

Senza i gol del centravanti o i colpi del campione, ma dando l’anima in campo con quella maglia addosso. Un aspetto che, da sempre, i tifosi giallorossi apprezzano più delle giocate di fino. L’attestato di stima della Curva Sud nei confronti di Mancini è arrivato in più occasioni, ma è stato esplicitato nell’ultima settimana. Sette giorni fa, a Budapest, dopo una finale sfortunata per tutti, ma per il 23 di più, il centrale è andato sotto il settore della Puskas Arena riempito dal cuore pulsante del tifo romanista. La risposta è stata la più ovvia, quando in ballo ci sono i sentimenti: baci e abbracci consolatori. Perché due amanti, nei momenti di difficoltà, si stringono più forte. Il sigillo poi è arrivato nel postpartita di Roma-Spezia. Dalla Sud è stata consegnata a Mancini la bandiera, poi sventolata dal centrale, con il volto di Antonio De Falchi - nell’anniversario della sua morte. Segnale chiaro di come il popolo si senta rappresentato in campo dal classe 1996.

L’alfiere di José
Un rapporto, come detto, nato quattro anni fa - nell’estate del 2019 il suo arrivo dall’Atalanta - e destinato a proseguire ancora a lungo. Nello scorso luglio, infatti, è arrivata la firma di Mancini sul prolungamento di contratto, che ha spostato la scadenza a giugno 2027. Con già 179 presenze all’attivo e il ruolo di vice capitano conquistato, il difensore di Pontedera si sta guadagnando sempre più, e con merito, un posto nella storia di questa società.

Sarà ancora una volta lui uno dei cardini attorno al quale verrà costruita la Roma del prossimo anno, targata José Mourinho. Il portoghese gli ha riconosciuto il ruolo di leader dello spogliatoio, consegnando a lui e a capitan Pellegrini - prima che a chiunque altro - la verità sul suo futuro, come confessato dallo stesso Special One alla vigilia della finale di Europa League. Mancini, come ma forse anche più di altri in rosa, riesce a portare sul terreno verde quella grinta che Mou tenta di trasmettere in ogni modo - anche troppo focosamente secondo alcuni direttori di gara - da bordocampo. Un centrale in grado di esaltarsi nella lotta e che, arrivato a 27 anni, sta raggiungendo la piena maturità tecnica. Anche rispetto al 2021/22, i miglioramenti nella stagione appena conclusa sono stati evidenti, compresa la condotta disciplinare, con i cartellini gialli calati da 21 a 14, in 51 gare giocate.

Con Ibañez possibile partente e il riscatto di Llorente in dubbio, insieme a Smalling è Mancini il vero pilastro della difesa della prossima stagione. «È stato un anno pieno di gioie - ha proseguito il 23 su Instagram -, esultanze, battaglie e con una ferita enorme alla fine che fa male, ma che non fermerà il nostro futuro». Dalle prestazioni in crescita all’amore reciproco con il cuore pulsante del tifo giallorosso, fino ad arrivare al rapporto di fiducia con José Mourinho: Gianluca Mancini è il guardiano della difesa romanista

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