Mourinho e Dybala, adesso c'è un futuro tutto da scrivere
Lo Special One rimane in attesa di un confronto decisivo con i Friedkin. Sirene di mercato per la Joya, ma l’argentino sogna di vincere con la “sua” Roma
Si sono abbracciati a lungo al termine della finale di Budapest. Mentre i coriandoli bianchi coloravano il terreno di gioco e la festa del Siviglia prendeva sempre più forma, José Mourinho e Paulo Dybala hanno fermato per un attimo, interminabile e intenso, il tempo e si sono uniti in un lungo abbraccio, ascoltando solo il rumore del cuore.
Lo Special One ha rincuorato la Joya, distrutto dopo il ko maturato ai rigori, visibilmente scosso dall’esito della gara. Aveva fatto di tutto pur di essere a disposizione per la grande notte europea, era riuscito a siglare addirittura il gol del vantaggio, mandando in estasi gli oltre 30mila giallorossi presenti alla Puskas Arena. Ma non è bastato. Ci aveva visto lungo, come sempre, José Mourinho. Il grande bluff dello Special One era stato smascherato all’annuncio delle formazioni ufficiali. La scelta era ricaduta proprio sulla Joya, spedito in campo per fare subito la differenza. Il piano gara aveva funzionato ma, anche in questo caso, non è bastato. Che strano il destino dei grandi, che parlano lo stesso linguaggio ma che non conoscono nel loro personale vocabolario il termine “sconfitta”. Ma da questa sofferenza può nascere la voglia per tornare presto a vincere. Ci proveranno ancora insieme?
Houston, mi sentite?
I segnali lanciati negli ultimi mesi alla proprietà americana sono stati costanti, la voglia di confrontarsi e pianificare al meglio il futuro non è mai mancata al tecnico portoghese. La voglia di rimanere c’è e lo Special One l’ha messa sul tavolo, ribadendola anche ai suoi ragazzi al fischio finale: «Sono sicuro qua, io voglio continuare qua per voi, per tutto quello che ho dato per voi. Io voglio rimanere qua. Qua e basta. Qua. Ci devono dare più punti. Punti. Devono puntare su di noi. Però voglio restare qua con voi. Adesso qua non dobbiamo pensare a quello che è accaduto qua. A casa ci dobbiamo pensare. Testa alta».
Adesso la palla passa alla proprietà ed è una palla che scotta. Perdere Mourinho in questo momento potrebbe essere un duro colpo per ambiente e squadra, allo stesso modo accontentarlo rischia di non essere del tutto alla portata delle finanze del club in questo momento storico. Eppure Mourinho chiederà loro di avere nuovamente la stessa ambizione che i Friedkin hanno dimostrato scegliendo lui, nella primavera del 2021. Serve uno step in più, serve salire qualche scalino e mettere Mourinho nelle condizioni di poter vincere.
Una rosa più profonda, una qualità superiore del gruppo e l’essere affiancato, dal punto di vista comunicativo, il non sentirsi più solo nelle battaglie dialettiche a difesa della Roma. Non solo investimenti, quindi, ma anche partecipazione attiva e qualità nelle scelte dei calciatori.
Mou non vuole competere, ma vuole vincere. Due finali europee in due stagioni sono il biglietto da visita con il quale si presenterà al grande confronto con la famiglia Friedkin, dove chiederà di più per lui e per i suoi ragazzi. Tra cui Paulo Dybala.
Voglia di Joya
Come premessa ad ogni possibile discorso o scenario, immaginare che l’avventura di Dybala possa terminare con le lacrime di Budapest sarebbe qualcosa di profondamente ingiusto. Ma andiamo con ordine. Il contratto recita come scadenza giugno 2025, all’interno del quale sono previste due clausole: una per l'Italia (20 milioni di euro) e una per l'estero (12 milioni di euro) con condizioni diverse. La Roma potrebbe annullarla in caso di offerta dalla Serie A, aumentando lo stipendio di Dybala, mentre per le offerte dall'estero l'ultima parola spetterebbe al giocatore argentino.
Il valore della Joya e una clausola invitante ovviamente hanno riacceso l’interesse di diverse squadre, alcune dalla Premier League, ma la Roma non ha alcuna intenzione di perdere il talento argentino. La vittoria dell’Europa League con la conseguente qualificazione in Champions League avrebbero chiuso ogni discorso sul suo futuro, l’assenza dalla competizione più importante e affascinante del mondo può portare, soprattutto il suo entourage, ad ascoltare alcune offerte che potrebbero giungere sul tavolo della Joya.
Ma qui torna dominante il tema legato alla permanenza di Mourinho sulla panchina della Roma. Nella conferenza stampa andata in scena alla Puskas Arena, lo Special One ha specificato che i loro destini non sono affatto legati. Sarà senza dubbio così, ma il rapporto tra i due non può non essere un fattore di scelta per l’argentino. Rimanere in una Roma ancor più forte, sempre con lo Special One alla guida, può rappresentare uno scenario in grado di sopperire all’assenza della Champions League. Mou e Paulo, ancora insieme. Per cancellare le lacrime di Budapest, per tornare presto a ridere e gioire insieme. Con il giallorosso sullo sfondo.
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