La Joya della finale
Dybala c’è ma l’argentino partirà dalla panchina: il suo impiego solo a gara in corso. Llorente insidia Ibañez mentre ElSha sfida Wijnaldum. Davanti spazio ad Abraham
Il countdown è finalmente terminato, l’ultimo allenamento è andato in scena, ogni step intermedio è stato ormai archiviato: la Roma di Mourinho adesso è pronta per scendere in campo, stasera alle ore 21, nell’imponente cornice della Puskas Arena di Budapest, dove si giocherà un pezzo della sua storia, nella finalissima di Europa League. Nella mattinata di ieri, nell’assolata e silenziosa Trigoria, è andata in scena la rifinitura della squadra giallorossa, contro il parere dell’UEFA, motivo per il quale tutti gli sponsor giallorossi sono stati oscurati intorno al campo di allenamento aperto alla stampa. La seduta, ha avuto luogo intorno alle ore 12, è stata osservata da vicino soprattutto da circa 50 cronisti, interessati principalmente a capire il destino di Paulo Dybala. Era senza dubbio lui il protagonista principale dell’allenamento, forse l’ultimo grande dubbio di formazione che rimaneva in vista dell’undici che prenderà parte dal1’ alla grande notte di Budapest.
Paulo a mezzo servizio
Se da una parte la sua presenza (la seconda consecutiva dopo la seduta di lunedì) è stata accolta da tutti come una splendida notizia, dall’altra lo stato di forma dell’argentino non ha dato grosse speranze nel vederlo pienamente protagonista contro il Siviglia. Entrato in campo quasi in punta di piedi, la Joya ha iniziato a partecipare in maniera attiva al torello davanti alle panchine, con la squadra divisa in due gruppi. Un tocco rapido, una capacità straordinaria di anticipare il pensiero di chi gioca con lui. Poi è arrivato il momento della partitella in famiglia con i suoi compagni e, almeno per quello che si è visto tra le mura amiche nei minuti concessi alla stampa, quando Mourinho parlava di 20-30 minuti a disposizione della Joya non esagerava, anzi.
L’argentino ha preso parte all’esercitazione come jolly delle due squadre, toccando pochi palloni e senza muoversi troppo dalla fascia destra, dove si era posizionato. Ad un certo punto la mano destra ha indugiato sulla caviglia dolorante, mentre i compagni rallentavano la corsa nel momento di un potenziale contrasto. Segnali non troppo positivi, una condizione davvero ai minimi termini.
Alla fine della seduta, poi, capitan Lorenzo Pellegrini si è fermato a provare le punizioni e la Joya lo ha seguito. Poi si è seduto sul pallone, ha osservato il tutto da vicino, scherzando con Mancini e Matic. Ma alla fine il cambio di direzione: nessun tiro verso la porta, l’argentino ha imboccato la via degli spogliatoi. Come confermato dallo Special One in conferenza stampa alla Puskas Arena, la Joya potrà dare il suo contributo, ma diventa complicato quantificarlo e capirne poi l’intensità che sarà in grado di mettere in campo. I dubbi sono ormai fugati, Dybala partirà fuori e potrà rappresentare solo un’opzione a partita in corso.
Forze ritrovate
Nella rifinitura andata in scena a Trigoria sono arrivate buone indicazioni anche da capitan Pellegrini, Spinazzola e El Shaarawy. Per quanto riguarda il numero sette nessun dubbio: ha riposato con la Fiorentina, stasera sarà al suo posto a guidare i suoi compagni. Lo stesso si può dire per l’esterno di Foligno: la lesione muscolare è ormai alle spalle e per questo una maglia da titolare lo attende nella grande notte di Budapest. Buone notizie anche dal Faraone: il fastidio muscolare patito al Franchi è stato già archiviato, il numero 92 sarà senza dubbio della partita.
Il probabile undici
Non servivano di certo le ultime sedute per sciogliere gli eventuali dubbi presenti nella testa dello Special One. Dopo aver rincorso per mesi la miglior formazione possibile, ecco che il portoghese può sorridere: ad eccezione fatta di Kumbulla e Camara, Mou ha tutta la rosa a disposizione, uno status perduto per diverso tempo. I ballotaggi aperti sono due, ecco quali.
Tra i pali tornerà Rui Patricio, dopo il turno di riposo in campionato osservato nella trasferta di Firenze contro i viola di Italiano. Zero dubbi sulla titolarità di Mancini e Smalling, mentre Llorente è pronto a insidiare la maglia di Ibañez, nonostante i 90 minuti totalizzati al Franchi. Sulle fasce agiranno Celik e Spinazzola, in mezzo al campo spazio alla fisicità e alle geometrie di Cristante, Matic e capitan Pellegrini. Per dare supporto in avanti El Shaarawy parte in vantaggio su Wijnaldum, apparso ancora non al top della condizione nelle ultime uscite, mentre il Faraone ha il piede caldo e continua a segnare gara dopo gara. Quello che Mourinho chiede a Abraham. L’inglese punta dritto a chiudere il suo palmares targato UEFA con l’Europa League, dopo aver vinto Champions, Supercoppa Europea e Conference League. Per aver la meglio sul Siviglia serviranno anche i suoi gol per poter mettere le mani sulla coppa. Belotti parte fuori, come molti altri. Tutti pronti a dare il loro contributo per un sogno.
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