Dopo Cremona quanti errori fatali sul cammino verso l'Europa
Dal litigio Mourinho-Serra, tante gare decise da dubbie decisioni arbitrali. Con più attenzione la Roma sarebbe ancora sul treno Champions League
Giunti praticamente al termine della stagione la Roma è ormai fuori dalla corsa per un posto in Champions League tramite il piazzamento in classifica. Alla fine di un campionato lungo e faticoso, nel quale la squadra di Mourinho tra mille difficoltà ha raggiunto anche la finale di Europa League, i giallorossi fino alla trentasettesima giornata di campionato non erano ancora esclusi aritmeticamente dalla corsa al quarto posto. Una situazione che aumenta i rimpianti per quello che sarebbe potuto essere e che invece non è stato anche a causa di un rapporto con la classe arbitrale non buono dall’anno precedente e deterioratosi totalmente a partire da Cremonese-Roma. Fino al litigio tra Mourinho e Serra che ha portato alla squalifica dello Special One e al deferimento del fischietto della sezione di Torino, non c’erano stati troppi episodi arbitrali degni di nota.
L’unico errore decisivo era avvenuto durante Roma-Atalanta, quando ai giallorossi non venne fischiato un calcio di rigore per un fallo su Zaniolo che si rifiutò di simulare provando a proseguire l’azione. Dopo Cremona però gli episodi sono aumentati esponenzialmente, andando a compromettere la reale possibilità della Roma di agguantare un posto Champions.
Roma-Sassuolo
In Roma-Sassuolo, appena due giornate dopo la vicenda di Cremona, uno degli episodi più controversi della stagione.
Nell’area di rigore giallorossa Berardi scalcia su Kumbulla che reagisce dando un calcio a sua volta al calciatore neroverde. Pairetto al VAR richiama l’attenzione del direttore di gara, facendogli vedere però solamente il calcio del difensore albanese. Un errore decisivo che portò all’espulsione di Kumbulla e al rigore per il 3-1 del Sassuolo che da protocollo non sarebbe stato da assegnare, considerando che la prima infrazione la commette il calciatore neroverde.
Atalanta-Roma
In Atalanta-Roma altri due episodi. Nel primo tempo Toloi colpisce da dietro il piede di Abraham in area di rigore impedendo all’inglese di calciare. Per l’arbitro il difensore prende il pallone tanto da concedere il corner, ma dai replay il contatto con l’Inglese è evidente. Il VAR vede ma decide di non intervenire. Nella ripresa poi Palomino non viene espulso per il terrificante fallo commesso ai danni di Dybala. L’arbitro da due passi ha optato per il cartellino giallo, il VAR non è intervenuto lasciando la decisione di campo al direttore di gara.
Roma-Milan
In Roma-Milan il gol di Saelemaekers al 97’ ( che lancia il Milan verso la Champions League e sostanzialmente esclude la Roma) nasce da un vistoso fallo di De Ketelaere su Ibañez in area di rigore, partecipi dell’azione perché sulla linea del cross. Anche in questo caso Orsato in campo e Di Paolo al VAR non sono intervenuti.
Bologna-Roma
In Bologna-Roma ai giallorossi mancano due rigori, uno per tempo. Nella prima frazione di gioco Sosa colpisce con una gomitata al volto Solbakken che lo stava saltando in dribbling. Nella ripresa un’altra gomitata sul volto, stavolta di Lykogiannis su Ibañez. In entrambi i casi arbitro e VAR non hanno ritenuto gli episodi sufficientemente gravi da concedere il rigore.
Roma-Salernitana
Nella gara casalinga con la Salernitana un altro rigore non fischiato ai giallorossi. Al 57’ Daniliuc trattiene Wijnaldum lanciato a rete. Per arbitro e VAR però l’entità della trattenuta non è tale da concedere il penalty, ma il centrocampista olandese era in vantaggio rispetto al difensore e avrebbe potuto calciare a botta sicura da solo contro Ochoa. Su tiro di Camara, deviato da fallo di mano, poi, viene fischiato qualche secondo dopo l’ipotetico fallo, una punizione alla difesa.
Fiorentina-Roma
Nella sconfitta di Firenze, che ha aritmeticamente escluso la Roma dalla corsa per un posto in Champions, il gol del pareggio viola di Jovic nasce da una sponda fallosa di Mandragora il quale si appoggia con due mani e una gamba sulla schiena di Missori impedendogli di saltare.
Una serie di decisioni prese nella fase cruciale del campionato che hanno minato le reali ambizioni della Roma. Con maggiore attenzione i giallorossi si sarebbero giocati il posto fino alla fine.
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