Mourinho: "Dybala sta male, non verrà a Firenze. Spero di portarlo a Budapest"
Il tecnico giallorosso: "Pellegrini non giocherà con la Fiorentina ma è recuperabile per la finale. Non sono concentrato sul futuro, voglio solo giocare la finale"
Stamattina si è tenuta la conferenza stampa di Mourinho in occasione dell'UEFA Media Day in vista della finale di Europa League contro il Siviglia. Lo special one ha parlato di vari temi fatto il punto sulle condizioni fisiche dei calciatori infortunati, fra i quali Dybala, Pellegrini, Spinazzola e Camara.
Qual'è l'aspetto più difficile e quello meno complicato per la finale?
"Quello più difficile è sicuramente la partita di sabato contro la Fiorentina. Dobbiamo fare i conti con i cambi, e con gli infortuni. Non possiamo andare lì con tutti bambini perchè loro hanno 25 calciatori tutti dello stesso livello. La cosa più facile è avere persone motivate"
La vittoria dell'Europa League avrebbe un peso sul suo futuro?
"Il mio unico focus è la finale. Un po' anche la preparazione della partita con la Fiorentina ma non sono preoccupato sul mio futuro. Tutto diventa secondario quando giochi una finale, abbiamo fatto tanto per stare e qui e vogliamo giocarla. Prepararla sarà facile perchè vogliamo giocare. La qualificazione in Champions non conta, vogliamo giocare la finale. Siamo stati a Ludogorets, a Helsinki, a Siviglia con il Betis, con il Salisburgo che veniva dalla Champions, la Real Sociedad, il Feyenoord e il Leverkusen. Adesso vogliamo giocare, dopo si vedrà".
In qualsiasi squadra ha allenato ha stretto un rapporto incredibile con i tifosi, e anche quando va via e cambia squadra conserva un legame con loro.
"Spero che le mie parole non vengano interpretate male dai tifosi del Tottenham, ma quello è l'unico club con cui non sento un legame stretto. Lo stadio era sempre vuoto per il Covid, il presidente Levy mi tolse la possibilità di giocare una finale. Però con tutti gli altri club ho un legame speciale, la gente non è stupida e sa che che do sempre tutto per la squadra. Così anche a Roma, il tifoso percepisce che lavoro e lotto per loro al di là dei trofei. Anche con la Roma, quando arriverà quel giorno non sarà facile, ma restermo per sempre legati come per tutti gli altri club, tranne che per il Tottenham".
Ha vinto 5 finali su 5 disputate, sono passati 21 anni dalla prima con il Porto. Com'è cambiato?
"Sono migliorato ma ho ancora lo stesso dna. Non voglio tensioni ma solo il piacere di giocare questa finale. L'allenatore migliora con il passare del tempo a differenza dei calciatori. Il cervello diventa più acuto, ma quando si perdono motivazioni bisogna fermarsi".
Come sta Dybala? Ci sarà?
"Onestamente penso di no. Non è che si allena di nascosto. Altrettanto onestamente spero di averlo in panchina, considerando anche che sarà la sua ultima partita della stagione. Se Paulo potrà darmi 15-20 minuti sarò contento. Contro il Feyenoord è entrato a partita in corso e ha segnato il gol che ci ha mandato ai supplementari. Pensavamo che il riposo con il Leverkusen lo avrebbe aiutato, ma in realtà non è stato così".
L'abbiamo visto in campo contro il Leverkusen, poi cos'è successo?
"Ci abbiamo provato. Pensavo che con la Salernitana Paulo avrebbe potuto giocare almeno un tempo, per lui sabato sarebbe stato importante tornare a giocare un po', tornare a sentire il campo ma non lo farà perchè non può. Con la Fiorentina non giocherà perchè non può. Stiamo cercando di fare tutto per recuperarlo ma la verità è che adesso è fuori".
Se dovesse vincere questa Europa League sarebbe la sua più grande impresa?
"Non mi piace parlare prima, mi piace giocare. Peccato che non si possa giocare una finale ogni settimana. Adesso non penso a me ma ai tifosi e ai calciatori. Mi piacerebbe tanto regalare questa gioia infinita ai giocatori. Vogliamo giocare"
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