AS Roma

Un ritorno da Faraone: Mourinho ritrova il Jolly

Al rientro dall’infortunio muscolare ha trovato subito l’ottavo gol stagionale. Adesso El Shaarawy sogna un finale di stagione da protagonista

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
24 Maggio 2023 - 07:00

Con il rendimento delle punte che continua a non soddisfare e il recupero di Dybala che procede lento, per Mourinho la notizia più bella dal pareggio contro la Salernitana è arrivata da Stephan El Shaarawy. Il classe 1992, che nella trasferta d’inizio mese sul campo del Monza si era fermato per un problema al bicipite femorale, lunedì pomeriggio è tornato in campo e lo ha fatto da titolare, trovando anche il gol del momentaneo 1-1, ribadendo in rete la respinta corta di Ochoa sulla punizione calciata da Lorenzo Pellegrini.


Dopo tre settimane di stop, non poteva chiedere di meglio a se stesso il Faraone, anche se la sua gara non era partita nel migliore dei modi, con l’errata lettura difensiva che aveva permesso a Candreva, tenuto in gioco proprio dal 92, di siglare il primo dei due vantaggi campani. Eppure, El Shaarawy non si è abbattuto e, da quinto di sinistra prima ed esterno d’attacco poi, ha percorso la fascia avanti e indietro per tutto l’incontro, risultando pericoloso a più riprese e trovando per l’appunto anche il suo ottavo centro da metà agosto ad oggi. Gol che lo colloca al terzo posto dei marcatori romanisti in stagione, insieme a Pellegrini e alle spalle di Abraham, fermo a quota nove ormai da un mese. L’ultima gioia personale dell’inglese, infatti, risale alla sfida al Milan, del 29 aprile scorso. Un’assenza dal tabellino che pesa ancor di più se sommata a quella dell’altro centravanti in rosa, Andrea Belotti, che non trova la via del gol da Roma-Salisburgo del 23 febbraio.
 Ecco perché, a sette giorni dalla finale d’Europa League contro il Siviglia, riavere El Shaarawy a disposizione può rappresentare per lo Special One un toccasana per il reparto offensivo. E chissà allora che l’esterno di Savona non punti ancora una volta alla statuetta da “miglior giocatore non protagonista” - parafrasando il premio Ocar -, un riconoscimento che da quando è arrivato nella Capitale nel gennaio del 2016, considerando sempre la parentesi cinese in mezzo, ha meritato a più riprese.


Del doman non v’è certezza


Il tutto però accade e si sviluppa a poco più di un mese dalla scadenza del contratto che lega Stephan El Shaarawy ai giallorossi. Le parti, ufficialmente, non si sono ancora incontrate per discutere di un eventuale rinnovo contrattuale, come confermato dallo stesso calciatore nel postpartita di Roma-Salernitana. Alcuni contatti - nei quali è emersa la disponibilità da parte del trentenne di abbassarsi l’ingaggio pur di prolungare la sua esperienza a Trigoria - ci sono stati, ma la vera e propria trattativa deve ancora partire. Ora la testa e il cuore di tutti sono proiettati a Budapest, perché la Roma si gioca un pezzo di storia e parte del suo futuro. Nella storia di questo club - con 57 reti all’attivo - il Faraone c’è già entrato, ora resta da capire cosa gli riserverà il domani. A partire dalla Puskas Arena, dove Stephan può rappresentare il jolly in mano al re di coppe, mister Mourinho.

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