Il "bambino" è cresciuto: ora Bove può sognare in grande
Dalla Primavera alla rete in Europa contro il Leverkusen. L’elogio di Mou: «Ha una grande famiglia». Il club ora punta al rinnovo, l’intenzione è quella di blindarlo
Sarà stato senza dubbio un segno del destino. Segnare il suo primo gol nelle coppe europee nel suo Olimpico con la maglia giallorossa, a pochi passi dal Foro Italico dove sono in svolgimento gli Internazionali di Tennis. Questo perché la più grande sliding door della vita di Edoardo Bove è stata proprio la scelta tra una carriera da tennista e quella da calciatore. E c’è stato un momento in cui la racchetta sembrava potesse rappresentare davvero il suo futuro, quando a Brandenton, in Florida, la Bollettieri Academy, dove sono passati campioni come Agassi, Becker e Serena Williams, lo aveva selezionato per una vita da professionista.
Fu poi la passione sfrenata per il calcio a ricondurlo a casa, prima con la maglia della Boreale e poi con quella giallorossa, strappato alla concorrenza della Lazio grazie al fiuto di Stefano Palmieri, all’epoca collaboratore di Bruno Conti a Trigoria. Prima il percorso nelle giovanili, poi il passaggio in Primavera fino all’ingresso in pianta stabile nella Roma dei grandi, con Mourinho. Sotto la la guida dello Special One è passato rapidamente dallo stato di «bambino», a quello di «cane malato» fino ad essere definito un grande talento. Lui ringrazia, continuando a lavorare sodo. Ha la testa sulle spalle Edoardo, supportato, sin da subito, dal giusto ambiente attorno a lui, un fattore fondamentale per chi sogna di fare grandi cose nel campo professionale.
Famiglia e valori
Il papà Giovanni, napoletano ma diventato romanista, e la mamma Tanja, tedesca, lo seguono ovunque, in tutte le trasferte. Non solo Mou, che li ha elogiati pubblicamente, di loro ne parla un gran bene anche il presidente della Boreale, Leandro Leonardi, società dov’è cresciuto, e lo ha fatto ai microfoni di Radio Romanista: «I suoi genitori sono dei carissimi amici. Dico una cosa, perché so che lui ci tiene: è legatissimo alla nonna e al nonno che non c'è più, ma che nella sua crescita è stato importantissimo. Il senso della famiglia e dell'appartenenza di Edoardo è stato fondamentale all'interno della sua crescita». Dalla famiglia agli amici a cui Edoardo è legatissimo, come il tennista Flavio Cobolli, in Curva Sud durante Roma-Bayer Leverkusen, letteralmente impazzito di gioia al momento del gol.
Il futuro
La scadenza del contratto di Edoardo recita giugno 2025 ma il club giallorosso non vuole attendere ed ha iniziato i colloqui con l’agente del calciatore, Diego Tavano, per gettare le basi per un prezioso rinnovo.
Il pressing del Sassuolo e l’interesse crescente di molte squadre italiane, ma anche estere, ha spinto il gm Tiago Pinto ad accelerare le tempistiche. La priorità del ragazzo rimane la Roma, non dovrebbero esserci grossi ostacoli sulla strada che porterà il club giallorosso a blindare l’ennesimo figlio di Roma, romano e romanista, cresciuto tra le mura di Trigoria e diventato ora grande. Edoardo può sognare, ma con i piedi ben saldi a terra.
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