Aspettando Tammy: servono i suoi gol per sognare in Europa
In Conference è stato decisivo, in Europa League non segna da ottobre. Abraham vuole rialzarsi e si concentra sul Leverkusen: «Sono forti, sarà molto difficile»
Un’intera stagione ad aspettare di ritrovare il “vero Abraham”, ma del rendimento e della continuità messa in mostra lo scorso anno dal centravanti inglese non c’è stata ancora traccia. La speranza del 9 romanista e dei tifosi giallorossi è che l’aria d’Europa possa dare una definitiva sterzata a un’annata difficile e povera di gol.
Tammy ha messo la sua firma in maniera indelebile nel cammino degli uomini di Mourinho che ha portato al trionfo di Tirana in Conference League, specialmente nelle fasi a eliminazione diretta: dopo le sei reti dei gironi, ha colpito sempre nelle gare di ritorno degli ottavi col Vitesse, dei quarti col Bodø/Glimt e in semifinale contro il Leicester per mandare la Roma a Tirana. Nel suo secondo anno in giallorosso l’aria è ben diversa, perché contando tutte le competizioni ha fatto gli stessi gol totalizzati soltanto nella scorsa campagna europea e in Europa League è fermo alla rete segnata in casa dell’Helsinki il 27 ottobre scorso.
Abraham non ha perso del tutto il feeling con la competizione continentale fornendo due assist decisivi per El Shaarawy contro la Real Sociedad per l’1-0 all’andata degli ottavi e al ritorno dei quarti per il 3-1 sul Feyenoord, ma è chiaro che il suo impatto è molto piuù limitato rispetto a quanto visto in Conference ed è un discorso che si può facilmente traslare in campionato, tanto da perdere spesso il ballottaggio per la titolarità con Belotti. L’inglese può sfruttare un appuntamento fondamentale come quello contro il Bayer Leverkusen di domani sera per rialzare la testa e riprendere un discorso tutto europeo per rendere da sogno un finale di una stagione a dir poco difficile.
«Mou si aspetta tanto»
Proprio a proposito della doppia gara in semifinale di Europa League Abraham ha rilasciato un’intervista al sito dell’Uefa: «Sappiamo che sarà una sfida difficile - ha dichiarato - e un posto difficile dove andare, quindi dovremo portare il nostro gioco e concentrarci su noi stessi. Trionfare in Conference è stato fantastico, come vedere la gioia di tutti in città nei giorni dopo, se lo meritavano dopo tutto quello che hanno passato. Vincere l’Europa League sarebbe un sogno e speriamo di farlo, è una grandissima competizione che seguo da quando sono bambino».
Il centravanti romanista ha parlato anche del suo tecnico José Mourinho: «Lui si aspetta che io lavori duramente, che sollevi i miei compagni di squadra e i tifosi, e questo è il momento in cui gioco il mio calcio migliore. È il tipo di persona a cui piace concentrarsi sulla partita successiva, e se si pensa troppo avanti si perdono informazioni chiave e dettagli che sono sempre importanti».
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