Chiffi persevera: quanti errori quando incontra la Roma
Mou lo ha definito il peggior direttore di gara incontrato in carriera. Precedenti disastrosi già contro il Milan a gennaio 2022 e con la Dea a settembre
Il secondo anniversario di Mourinho in giallorosso (la Roma annunciò il suo ingaggio il 4 maggio 2021) è stato parzialmente rovinato dal pari contro il Monza, ma soprattutto dall’ennesima direzione arbitrale disastrosa di Daniele Chiffi da Padova con i giallorossi. Al punto che lo “Special One” ci è andato giù duro, definendolo «il peggior arbitro incontrato nella mia carriera: tecnicamente orribile e dal punto di vista umano assolutamente non empatico». Niente giri di parole da parte del portoghese, evidentemente esasperato e memore dei precedenti tra la sua squadra e il fischietto veneto.
Una lunga storia
Con Chiffi la Roma inaugura il suo 2022, il giorno della Befana, facendo visita al Milan: dopo 6’, richiamato da Aureliano al VAR, l’arbitro concede ai rossoneri un calcio di rigore per un presunto fallo di mano di Abraham su un tiro di Theo hernandez; il fatto è che nemmeno dopo dieci-quindici replay è possibile stabilire con certezza se Tammy tocchi o meno la palla col braccio, o se la sfiori soltanto. Ergo, non si tratta di un chiaro ed evidente errore, perciò il VAR da regolamento non sarebbe dovuto intervenire. Sul finire del primo tempo, sia Chiffi sia Aureliano soprassiedono su un’evidente trattenuta di Tonali su Zaniolo in area milanista: le immagini dell’ex romanista ad addominali scoperti valgono più di qualsiasi ralenti, ma per qualche oscuro motivo vengono ignorate da chi di dovere. Così come viene ignorato anche il contatto tra Ibañez e Ibrahimovic, di nuovo nell’area di rigore rossonera; nel finale però Chiffi è solerte nel concedere il secondo penalty della serata in favore del Milan. la Roma perde 3-1 e chiude la gara in nove per le espulsioni (entrambe per doppia ammonizione) di Karsdorp e Mancini.
I precedenti negativi, però, non si fermano qui: il 18 settembre scorso, dopo otto mesi e mezzo da quel Milan-Roma, le strade di Chiffi e dei giallorossi s’incrociano di nuovo in occasione di Roma-Atalanta. E anche stavolta non manca la materia per i moviolisti. Al 39’ Demiral commette un doppio fallo su Zaniolo: siamo nell’angolo tra la linea di fondo campo e quella dell’area della Dea, il difensore prima trattiene l’ex romanista (fuori area), poi da terra lo tocca col piede destro; Zaniolo perde l’equilibrio, poggia le mani a terra e si rialza, ma l’azione sfuma per l’intervento di un difensore. Non interviene affatto Chiffi, né l’addetto al VAR Di Paolo (che ritroveremo sabato nella sfida con l’Inter). Al 55’ ancora Zaniolo trattenuto in area, stavolta da Okoli: i due cadono, l’arbitro veneto fischia a favore della Dea e a quel punto Mou va su tutte le furie. Veementi le proteste del tecnico romanista, che per tutta risposta viene espulso, saltando la successiva trasferta a San Siro contro l’Inter. Nel finale c’è un nuovo contatto tra Okoli e Zaniolo in area nerazzurra: la trattenuta è reciproca, ma il difensore atalantino lascia praticamente in mutande il romanista; di nuovo a terra entrambi, di nuovo fallo in attacco per Chiffi.
«C’è un rigore chiarissimo - dice Mou dopo la gara - su Zaniolo nel primo tempo. Ho chiesto spiegazioni a Chiffi, ma se un arbitro mi dice che non c’è mai rigore se un calciatore non si butta a terra, allora io devo cambiare il mio modo di parlare da allenatore con i miei giocatori. Devo dire loro: “ti devi buttare, perché se non ti butti l’arbitro non ti dà il rigore”».
Insomma, le “storie tese” con Chiffi affondano le loro radici in tempi piuttosto lontani. A Mou, dopo il pari col Monza, non è mancata l’onestà intellettuale di ammettere: «Stavolta non ha influito sul risultato, ma ha espulso un giocatore che è scivolato per stanchezza al 96’». Nessun alibi, quindi: certo è che, da quando José siede sulla panchina giallorossa, a livello arbitrale se ne sono viste di tutti i colori. Per carità, errare è umano, ma perseverare...
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