Roma-Milan, Mourinho: "Più orgoglioso che triste, ma abbiamo perso due punti"
Lo Special One dopo il pareggio: "Solo noi, con tutte le problematiche, possiamo affrontare il Milan in questo modo. Giochiamo con chi abbiamo a disposizione"
Al termine della sfida tra Roma e Milan, José Mourinho è intervenuto ai microfoni di Dazn per parlare della gara e della prestazione offerta dai propri giocatori. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico romanista.
Resta l'amaro in bocca, ma la Roma ha fatto una grande partita, senza concedere nulla. È più soddisfatto per la prestazione o arrabbiato per quell'ultimo pallone?
"Se si parla di solo di prestazione, penso che sia ingiusto per noi. Perché solo noi, con quello che abbiamo costruito in termini di gruppo, possiamo giocare contro il Milan nel modo in cui abbiamo giocato, con tutte le difficoltà che abbiamo. Non siamo una squadra ricca, ogni giocatore che si perde è un problema e ne abbiamo persi tanti. Fare una partita così con il Milan e lottare per raggiungere un traguardo come il quarto posto, lottando nonostante i limiti che abbiamo, penso che solo noi possiamo farlo. Sono più orgoglioso che triste, ovviamente triste perché avevamo i tre punti. Ma sono più orgoglioso che triste".
Le è piaciuta la soluzione con le due punte?
"Ci sono allenatori che giocano come giocano. Scelgono il modello di gioco, il sistema, i giocatori... Se non possono giocare con lo schema A giocano con lo schema B, se non possono giocare in B giocano con lo schema C... Noi giochiamo con quello che abbiamo a disposizione, non mi piace rispondere a queste domande. Mi piace dire che questi ragazzi sono fantastici e che siamo ancora in questa posizione, a cercare di dare tutto fino alla fine".
Sta pensando a un cambio di sistema?
"La Roma Femminile e il suo allenatore, a cui mando un abbraccio e i complimenti per lo scudetto, ha un difensore centrale che giocava nel Bayern Monaco (Wenninger, ndr.). Magari può giocare con noi…".
Sarà un mese di passione, bisognerà andare step-by-step. Siete lì per la zona Champions e in semifinale di Europa League: cosa si fa?
"Facciamo tutto quello che possiamo fare. Sono un allenatore molto orgoglioso".
Due punti persi o uno guadagnato?
"Due punti persi...".
Mourinho in conferenza stampa
Quanto fa male il pari?
"Sono triste, ma sono più orgoglioso che triste. Solo noi possiamo fare quello che abbiamo fatto. Solo noi, che abbiamo i nostri limiti, potevamo fare questa partita contro il Milan. Sono una grande squadra, il loro migliore in campo è in panchina. Non sono invidioso di Pioli, è un grande collega, sempre corretto in campo. Sono ovviamente triste per il risultato, per come è arrivato il pareggio, ma sono più orgoglioso che triste. I ragazzi sono fantastici, abbiamo fatto quello che potevamo fare. Non avevamo difensori centrali in panchina, avrei voluto mettere un difensore centrale in più all'entrata di Origi. Con i terzini alti avrei voluto fare questo cambio, ma non potevo farlo. Se si hanno centrocampisti in questo gioco diretto, che è quello che abbiamo fatto prima dell'1-0, tutto si può fare quando la materia prima a disposizione ti permette di farlo. Abbiamo fatto una partita straordinaria, di organizzazione, mentalità, sacrificio; è entrato un 'bambino' come Bove, che ha fatto bene, e si è fatto male alla spalla... Io sono super orgoglioso e sono sicuro che i romanisti torneranno a casa come me, ovvero tristi per il risultato ma orgogliosi dei ragazzi."
Sulla Lotta Champions?
"E’ per quelli che hanno investito per quella. Non c’è partita. Noi siamo lì perchè i ragazzi fanno un lavoro incredibile, ma è il loro obiettivo e non il nostro. Noi siamo là perchè siamo bravi, anche se qualcuno pensa di no. I ragazzi sono bravi, lo staff anche e facciamo tutto il possibile. Là sono gli altri che ci devono stare. La nostra è una stagione fantastica e arriviamo in questa situazione dove tutto si decide con queste difficoltà. Però andiamo. La prossima è con il Monza che ha 24 ore in più per prepararla, che è una cosa normale per noi. E andiamo là".
Sui punti della Juventus?
"Magari è una difficoltà o magari no. Io sono in Italia da quattro anni, ma è normale. Quando parlano di Giustizia Sportiva io spero che la prossima volta che prendo una squalifica possa andare in panchina, mi devono due partite. Non sono andato in panchina con Lazio e Sassuolo, ora è Serra che è colpevole ma quelle due gare non posso rigiocarle. Paratici ha perso il suo lavoro e adesso può tornare a lavorare nel calcio. Non posso dirti che ha influito, ma nel mio pensiero ho sempre guardato alla Juve con 15 punti, che Max e i giocatori hanno guadagnato sul campo. Una cosa sono loro, un’altra la giustizia. Però ci divertiamo".
Sugli infortuni?
"Se andiamo a parlare di infortunati, devo fare un po' il dottore e non mi piace. Karsdorp penso di non rivederlo più in campo, Llorente penso di non vederlo più in campo, Kumbulla non lo rivedrò più in campo al 100%. Smalling abbiamo la speranza di averlo, vediamo tra una o due partite se sarà possibile. Wijnaldum è vicino al rientro, su Dybala non lo so. Abbiamo protetto l’adduttore per farlo tornare contro l’Atalanta, ma era in panchina per non giocare. Anche se il Milan avesse segnato, non lo avremmo messo in campo. Matic è squalificato contro il Monza, però andiamo avanti. Ho fatto l'allenatore per tanti anni, con rose in cui avevo mille opzioni. Ora devo stare con un gruppo di ragazzi straordinari, sono super orgoglioso di lavorare con loro. Belotti è uscito ma non riusciva a respirare, nelle scale prima di rientrare ha alzato bandiera bianca, era impossibile continuare".
Su Leao?
"E’ stratosferico: quando sta nel suo habitat naturale, cioè avere spazio per andare in profondità, è devastante. Noi abbiamo protetto lì con Celik che lo conosce bene, poi con Mancini e Ibanez che è abituato a scivolare. Abbiamo fatto la pressione in modo asimmetrico controllando abbastanza bene. Grande sforzo di tutti. Poi mi sono dimenticato di Belotti, lui diceva di non poter respirare. Abraham? Ha chiesto il cambio ma non volevo farlo perchè era uno che mi poteva aiutare sulle palle inattive, dove il Milan continuava a mettere in campo De Ketelaere, Origi, Thiaw… Si deve fare il sacrificio da parte di tutti".
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