Mourinho: "Questa squadra è unita, nelle difficoltà siamo insieme"
Il tecnico dopo la sconfitta contro l'Atalanta: "Il gol del 3-1 non lo prende Rui Patricio, lo prendiamo tutti e lo prendo anche io. Sono soddisfatto dei ragazzi"
Al termine della gara tra Atalanta e Roma, terminata 3-1 per i nerazzurri, José Mourinho ha parlato ai microfoni di Dazn della prestazione dei suoi giocatori. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dallo Special One.
Dopo le fatiche europee siete stati meno brillanti.
"Non sono d'accordo. Con i nostri limiti abbiamo fatto un'ottima partita. Non si possono togliere gli episodi alla partita e possono decidere il risultato, ma sono stati davvero degli episodi a decidere la gara, perché nel primo tempo abbiamo controllato completamente la partita. Il primo gol è un episodio: c'è un giocatore che perde la palla dalla sinistra e arriva alla destra, dove Abraham deve prendere un fallo. Lui non lo ha fatto, abbiamo guardato solo la palla e Pasalic ha fatto gol. Avevamo dei giocatori stanchi e questo si vedeva. Successivamente, un episodio ha nuovamente deciso la partita. Io sono contento con i miei giocatori. Se sabato devo giocare io, gioco io. Questa è una squadra unita, nelle difficoltà siamo sempre insieme. Anche i tifosi, dei quali Francesco (Totti, presente in studio, ndr.) è uno dei più rappresentativi, sono orgoglioso della squadra. Abbiamo cercato fino alla fine di ribaltarla, colpendo anche un palo. Questa squadra gioca con i suoi limiti. Non voglio dire che il risultato di oggi è ingiusto, ma sono soddisfatto dei giocatori che hanno giocato dall'inizio e di quelli che sono entrati dopo".
State pagando questi infortuni. Oggi si sono fatti male Llorente, Mancini, anche Dybala. E avete colpito il trentesimo palo.
"Sì. Colpire un palo significa creare una situazione per segnare. Una squadra può avere sfortuna, essere poco efficace. Gli infortuni fanno parte della partita. Abbiamo cercato di proteggere i giocatori che hanno evidenziato più stanchezza dopo giovedì: abbiamo cercato di proteggere Paulo dall'infortunio e ragazzi come Spinazzola e Matic per la stanchezza. I ragazzi che hanno giocato hanno fato una partita positiva; poi, quando eravamo tutti lì, abbiamo preso il terzo gol, ma lo abbiamo preso tutti".
Si sente preoccupato in vista delle prossime partite?
"Penso che per ogni allenatore, anche nelle squadre più forti, sia sempre un problema quando manca qualcuno. Per noi è un grandissimo problema. Smalling è Smalling, Diego ora è fuori e si stava adattando bene. Sarà durissima. Magari una sconfitta contro il Feyenoord sarebbe stata una soluzione per avere più forze. Sono triste per il risultato ma contento per i ragazzi".
Totti: "Dopo le sue parole sono fiducioso che con lei al timone questa Roma andrà lontano. Sono fiero di quello che ha detto".
"Dammi del tu, sei un capitano. Grazie mille per le tue parole. Non possiamo fare miracoli, però il miracolo è questa empatia tra tifosi e squadra. La gente capisce i principi di questa squadra, giochiamo bene o male, abbiamo infortuni o no, siamo sempre insieme fino alla fine. Per sabato avresti potuto darci una mano, però mi sarebbe servito più Aldair di te (ride, ndr.)".
Mourinho in conferenza stampa
C'è stato un calo di tensione?
"Non mi preoccupa il calo di tensione. Non c'è niente da fare, l'unica cosa che si può fare è lavorare, quando si può farlo. Non abbiamo lavorato da giovedì a oggi, mi preoccupa quando i giocatori fondamentali non possono giocare. Smalling ad esempio lo è. Senza Smalling vedi quali sono i nostri risultati, vedi l'importanza di questo giocatore per noi. Per tanti non è un problema gigante, per noi lo è. Questi siamo noi, quelli che quando perde l'allenatore è fiero della squadra. Abbiamo perso per degli episodi che fanno parte della storia della partita, oggi abbiamo fatto qualche cambio obbligatorio. Anche con 9 giocatori abbiamo colpito il palo e per poco non riapre la partita, sono super contento, tutti noi stiamo facendo un lavoro sui nostri limiti, l'unica cosa che mi rende triste è il risultato".
Dybala come sta?
"Prima di tutto sta male sull'adduttore, non ha avuto tempo per recuperare. Dopo il fallo di Palomino è rimasto come un giocatore in meno. È un problema traumatico, ma per Abisso non è successo niente. Ma non abbiamo perso né per il sole, né per l'arbitro".
La difesa a quattro?
"Si lavora, la squadra che gioca praticamente sempre a cinque è dura cambiare, lo abbiamo fatto contro la Sampdoria, ma non c'è tanto tempo per lavorare. È dura per noi, siamo arrivati a questa situazione dove potevamo stare fuori dall'Europa, sarebbero state sette partite senza nessun tipo di pressione. Potevamo stare soltanto in una delle due, la scelta è ovvia. Non riesco a fare delle scelte. Non sono cresciuto così come allenatore, sono cresciuto giocando con rose da 20-22 giocatori top dove un giorno giocava Benzema, l'altro Higuain. Dobbiamo pensare partita dopo partita, col rischio che non facciamo Champions o campionato, ma c'è anche il rischio di vincere l'Europa".
Smalling?
"Se non facciamo un comunicato ufficiale posso dire che non gioca col Milan".
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