Da Mancini a Cristante fino a Spinazzola: a Bergamo quanti ex
Tanti protagonisti della sfida del Gewiss Stadium, in programma per domani sera, hanno indossato nella loro carriera le maglie di Roma e Atalanta
Da Roger Ibañez a Gianluca Mancini, fino a Leonardo Spinazzola e Bryan Cristante, sfiorando Karsdorp e Belotti per tematiche di mercato. Dall’altra parte Rafael Toloi e Davide Zappacosta. Si scrive Atalanta-Roma, si legge la partita degli ex. Parliamo di 185 presenze complessive, distribuite tra i sei protagonisti della sfida di domani sera al Gewiss Stadium, che hanno avuto modo in carriera di vestire la maglia della squadra che proveranno a battere, in una gara cruciale per un posto nella prossima Champions League.
Da Zingonia a Trigoria
La colonia degli ex atalantini è ancora oggi ben nutrita dalle parti del quartier giallorosso e non parliamo di attori secondari, ma delle colonne della Roma di José Mourinho. Gianluca Mancini è tra i leader della squadra giallorossa e conta 48 presenze con la maglia della Dea, maglia che Roger Ibañez ha appena sfiorato (2 sole presenze) prima di diventare uno dei più grandi rimpianti di Gasperini. E poi ci sono Leonardo Spinazzola (62 presenze) e Bryan Cristante (59 presenze), campioni d’Europa con l’Italia, due intoccabili agli occhi di José Mourinho.
Senza traccia
Un’esperienza in giallorosso che rimarrà una traccia abbastanza trascurabile nella loro carriera ma farà comunque parte della loro crescita come calciatori. Rafael Toloi (5 presenze) e Davide Zappacosta la Roma l’hanno vissuta per poco, tra scelte tecniche e infortuni che non hanno dato modo ai due di esser confermati. Ma il giallorosso, anche se per poco, ti resta addosso e quando l’affrontano per loro non è mai una gara banale.
Intrecci di mercato
Non solo ex ma anche potenziali atalantini che sono rimasti tali: parliamo di Belotti e Karsdorp. Per quanto riguarda l’attaccante giallorosso, era l’estate del 2015 e l’Atalanta di Edy Reja si era salvata con 37 punti in classifica. La società era dunque intenzionata a potenziare ulteriormente l’attacco e la scelta era ricaduta sull’attaccante del Palermo. Scartato dalla Dea da giovanissimo, sembrava l’occasione giusta per ritrovarsi. Invece la trattativa si arrestò sul più bello: con ingaggi alti come quelli Denis e Pinilla, i nerazzurri non potevano permettersi uno stipendio come quello del Gallo. Discorso diverso per Karsdorp, invece, che era stato ceduto all'Atalanta: prestito con obbligo di riscatto a patto che l'olandese giocasse almeno il sessanta per cento delle gare ufficiali. Poi intervenne Fonseca che lo convinse a rimanere in giallorosso. Il resto è storia recente.
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