Bove, come e quando
Il centrocampista giallorosso si sta rivelando una pedina preziosa per Mourinho Con l’Udinese è arrivato il suo secondo gol in campionato dopo la rete al Verona del 2022
Nella sconfinata galassia dei social network, affollata più che mai soprattutto nei post gara giallorossi, un tweet tra i tanti descriveva al meglio l’essenza di Edoardo Bove, l’ennesimo figlio di Roma in campo con la maglia giallorossa: "Pur essendo un pischello del settimo Municipio ha la faccia e la voce dello studente universitario che studia alla Baldini, ai Parioli”.
Perchè dietro al garbo, alla sua eleganza nell’eloquio da studente di Economia alla Luiss, si cela l’animo da guerriero, il corridore mai domo sempre pronto a mangiare il campo, non concedendo all’avversario il tempo di ragionare troppo con il pallone tra i piedi. Custodisce gelosamente lo spirito di sacrificio e il senso del lavoro acquisito negli anni di formazione alla Boreale, la sua prima società alla quale è rimasto legatissimo: non sta infatti mancando il suo tifo per la sua ex squadra che si sta giocando, in queste ultime giornate, una probabile promozione in Serie D.
Da lì poco più di 5 chilometri debbono esser percorsi per arrivare all’Olimpico, dove Edoardo ha già segnato due reti davanti ai suoi tifosi, agli amici di sempre, come Flavio Cobolli e Fabio Di Giannantonio: quando i circuiti di tennis e MotoGp gli concedono di essere a Roma, entrambi non mancano mai all’Olimpico: saranno infatti presenti per tifare Roma e il loro amico Bove nella decisiva serata di giovedì contro il Feyenoord. Difficile che il numero 52 giallorosso possa trovare spazio nelle rotazioni dello Special One, ma la bravura del ragazzo dell’Appio Latino è stata quella di farsi trovare sempre pronto, sfruttando al meglio le occasioni concesse da Mourinho. L’appellativo di “cane malato”, di certo non tra i più gentili ma senza dubbio molto affettuoso, scelto dal tecnico portoghese sottolinea quanto il suo spirito di sacrificio e la sua instancabile corsa in ogni zona del campo venga particolarmente apprezzata da allenatore e compagni.
Futuro da scrivere
A domanda diretta non ha mai voluto rispondere, il suo primo pensiero rimane la Roma e gli obiettivi che la stagione giallorossa può ancora riservare alla squadra. Ma è un tema che tornerà centrale tra qualche mese. Il potenziale c’è ed è tanto, gli estimatori non mancano (il Sassuolo in primis) ma la Roma conosce perfettamente la statura tecnica e morale del ragazzo, ogni riflessione sul suo futuro verrà condivisa con il suo agente Diego Tavano, che lo segue passo dopo passo in ogni scelta della sua carriera. Per il momento a parlare c’è solo il campo, la sua generosità, la sua faccia da bravo ragazzo ma con l’animo da guerriero, pronto a dare il suo contributo quando la sua Roma lo chiama in causa. Giovedì il Feyenoord e una semifinale da conquistare, per il resto c’è tempo. Corri Edo, corri.
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