Lollo e Tammy sulla via delle riconciliazioni
La Curva (e non solo) col Capitano. E i tifosi friulani omaggiano i Fedayn
Una serata di sentimenti romanisti, chiusa nel migliore dei modi con un tris secco all’Udinese che riconcilia con il calcio i tifosi romanisti. Dopo l’incubo dell’ennesimo palo (il secondo consecutivo in quattro giorni, era mai capitato nella nostra storia?) dagli undici metri, ha iniziato la riconciliazione un «cane malato», come l’ha definito mastro José, Edoardo Bove, rincuorando tutti ribadendo in rete il tiro forte stampato sul palo dell’incappucciato Cristante. Ha ribadito che la serata era quella giusta Lorenzo Pellegrini. “Nel bene e nel male il capitano rimane tale”, così la Sud l’aveva omaggiato prima della partita con uno striscione al centro del settore. Striscione arrivato poco dopo l’ovazione “chiamata” dallo speaker dell’Olimpico, che l’ha definito “figlio di Roma” citando proprio una coreografia della Curva che osannava i romani con la fascia, nel momento della discesa in campo della squadra dal boccaporto tra la Sud e la Monte Mario per il riscaldamento. Li ha ripagati Lollo, subito con gli applausi alla curva e poi giù a rifinire con torello e tiri in porta. Fino al gol con dedica, sì, per la famiglia, ma anche per quella curva che l’ha sostenuto. Tributandogli fino all’ultimo un’ovazione anche all’uscita dal campo nel momento della sostituzione al 44’ del secondo tempo (e l’applauso continuato - con abbraccio - di José Mourinho). Riconciliazione anche con Abraham, con un gol d’autore sotto la Sud, come Lorenzo. Entrambi hanno “chiesto scusa” per i momenti negativi. Clima di pace anche sugli spalti, con i tifosi dell’Udinese che hanno omaggiato i Fedayn con uno striscione: “Salutiamo con rispetto quello storico muretto” e a inizio secondo tempo il saluto a Coca Cola (di cui il 10 aprile cadeva l’anniversario di morte) con coro storico del Commando Ultrà Curva Sud e striscione («Eterno come questa città, immortale nel cuore degli Ultrà») nella parte destra della Sud, lato Monte Mario.
La Roma, poi, ha voluto ricordare prima del fischio di inizio anche il trentacinquenne Alessandro Parini, vittima dell’attentato sul lungomare di Tel Aviv lo scorso 7 aprile.
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