AS Roma

La cresta giusta: El Shaarawy chiede una maglia a Mourinho

Con l’Udinese, a cui ha segnato il suo primo gol in A, spera di giocare dal 1’. Da qui a fine stagione sarà una pedina importante, per disponibilità e doti tecniche

El Shaarawy in azione con la maglia della Roma

El Shaarawy in azione con la maglia della Roma (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
16 Aprile 2023 - 10:07

Ne è passata di acqua sotto ai ponti, da quel 21 settembre 2011: quel giorno, Stephan El Shaarawy (all’epoca non ancora 19enne) salvava il Milan dalla sconfitta con il suo primo gol in Serie A. L’avversario era proprio quell’Udinese che oggi il Faraone ritrova per la quindicesima volta nella sua carriera. Quella rete a San Siro fu seguita da un’altra nella gara di ritorno in Friuli, e poi da un’altra ancora il 23 settembre 2012. Esattamente cinque anni più tardi, il 23 settembre 2017, una doppietta in maglia giallorossa ai bianconeri permise alla Roma di Di Francesco di vincere 3-1 all’Olimpico. Cinque gol totali dunque contro l’avversario di oggi, che il Faraone si appresta ad affrontare giocando dall’inizio.

Di nuovo dal 1’
Era partito dalla panchina contro il Feyenoord giovedì, ma - complice l’infortunio patito da Dybala - è stato mandato ben presto in campo. Stasera, con la “Joya” ai box e Abraham alle prese con il problema alla spalla, il suo utilizzo dal primo minuto appare pressoché scontato (al netto di eventuali sorprese). Non una novità, dato che Stephan ancora una volta, come nella passata stagione, era partito anche lo scorso agosto come “dodicesimo”, ma si è conquistato ben presto uno spazio importante anche nell’undici titolare: era successo un anno fa, con Mou che lo aveva reinventato esterno sinistro a tutta fascia, e si sta ripetendo anche quest’anno, a prescindere dal ruolo. Di recente il tecnico portoghese lo ha riavvicinato alla porta, e lui ha risposto con due gol e un assist nell’ultimo mese e mezzo. 

Ma non sono soltanto questi numeri sotto porta ad aver convinto Mourinho della sua importanza: è stato piuttosto l’atteggiamento con il quale El Shaarawy si è messo a disposizione, dimostrando spirito di sacrificio, grande umiltà, professionalità e attaccamento alla maglia; tutte caratteristiche che lo “Special One” tiene in grande considerazione. Doti tecniche e disponibilità, dunque: sono queste le armi con cui il numero 92 è riuscito a scalare le gerarchie, sono queste le armi che serviranno alla Roma in questo rush finale tra campionato ed (eventualmente, se la Roma dovesse riuscire a rimontare col Feyenoord) Europa League.

La priorità è quella di stare sul pezzo e dare tutto da qui al termine della stagione, poi si valuterà il futuro: il contratto del Faraone è in scadenza il 30 giugno, ma già in passato Stephan ha dimostrato la sua grande voglia di Roma tagliandosi l’ingaggio pur di tornare in giallorosso dalla Cina. A loro volta, i tifosi sono affezionatissimi a lui, che ha agganciato Amantino Mancini a quota 222 presenze nella classifica all-time delle presenze con la Roma. Nel mirino ora c’è Ancelotti a 227. Prima di tutto, però, c’è da pensare a una settimana che si preannuncia cruciale: Elsha è pronto, con la cresta giusta. 

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