AS Roma

Doppio passo: prima dell'Europa c'è l'Udinese da battere

In attesa del ritorno dei quarti di finale con il Feyenoord, c’è un ostacolo bianconero da saltare per poter consolidare il terzo posto in classifica

Andrea Belotti in azione con la maglia della Roma

Andrea Belotti in azione con la maglia della Roma (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
16 Aprile 2023 - 09:57

Quella di stasera all’Olimpico è forse la più temibile tra le sfide che attendono la Roma da qui al termine della stagione non tanto, o per meglio dire, non solo per il valore dell’avversaria (una squadra che quando girava al meglio è sembrata sprigionare una forza tale da potersi inserire addirittura nella lotta per l’Europa) quanto per le difficoltà intrinseche connaturate al momento che si sta vivendo: ma va rinforzato il 3° posto, soprattutto viste le conclamate difficoltà di Milan e Inter.

La partita di questa sera (stadio Olimpico, ore 20.45, telecronaca diretta su Dazn, radiocronaca diretta su Radio Romanista, e si torna a giocare di sera in campionato dopo 40 giorni, l’ultima l’1-0 con la Juventus) capita in mezzo alla doppia sfida europea con gli olandesi del Feyenoord, con gli attaccanti in crisi esplicita, senza l’apporto di Paulo Dybala, messo in una teca a curarsi i muscoli fino a giovedì, con la testa di molti già calibrata proprio alla gara di ritorno dei quarti di Europa League che, in caso di rimonta, aprirebbe le porte all’ennesima trionfale cavalcata guidata da Mourinho. 

Spostare l’attenzione sulla squadra di Sottil, dunque, non sarà semplice sia per le indiscrezioni giunte ieri legate all’inevitabile necessità di ruotare gli uomini della rosa, sia per chi in qualche parte del cervello magari non consapevole avrà già catalogato la sfida nel cassetto degli inevitabili fastidi della stagione. Il campionato italiano, quello dove giocano le squadre che stanno così ben figurando nei tornei continentali - nonostante i più celebrati opinionisti della comunicazione calcistica mainstream se ne stiano accorgendo solo ora, con qualche anno di ritardo rispetto a quando sono state poste le basi - è diventato almeno tatticamente il torneo più complicato da giocare, perché non esistono mai partite facili, ma solo avversari da studiare con umiltà e da affrontare con ferocia e determinazione, pena brutte figure dietro ogni angolo. 

Per scansare il pericolo di qualsiasi intossicazione la Lazio di Sarri ha fatto una scelta rispettabile ma che evidenzia una mentalità decisamente provinciale: quella di non misurarsi nella realtà internazionale ed è così stata eliminata prima dall’Europa League e poi dalla Confence. Il cammino europeo della Roma negli ultimi anni dimostra invece che solo attraverso queste sfide c’è una reale crescita del gruppo e la presenza della squadra giallorossa nelle prime 10 posizioni del ranking europeo, che si alimenta non degli estemporanei risultati magari di una stagione ma del comportamento delle ultime cinque, lo testimonia. 

Lotta dura senza paura, e su ogni fronte, dunque. Il popolo giallorosso sta dimostrando ancora una volta di saper cogliere le necessità di supporto che la squadra rivendica. Tra stasera e giovedì saranno 130.000 i cuori palpitanti che accompagneranno la squadra in questo durissimo doppio scoglio. Roba per cuori forti. Quello di Mourinho è solidissimo e, al netto delle maliziose dichiarazioni sul suo futuro, anche quest’anno sotto il profilo della comunicazione con l’esterno non sta sbagliando un colpo mentre sotto quello della managerialità sportiva non c’è nessuno che possa spiegargli come si debba lavorare.

Con Sottil c’è il precedente dello scorso 4 settembre, una delle peggiori brutte figure collezionate da Mou alla guida della Roma: finì 4-0, addirittura, reti di Udogie in apertura e poi, nel secondo tempo, di Samardzic, Pereyra e Lovric. È stata l’unica sconfitta sofferta dal portoghese contro l’Udinese, delle 6 sfide precedenti ne aveva vinte 5 (una all’Olimpico l’anno scorso, 1-0 gol di Abraham), l’altra pareggiata. In casa però nel 2023 la Roma sbaglia poco: a parte il black out col Sassuolo ha vinto tutte le altre partite (sei) senza prendere gol (Manchester Utd e Barcellona nei cinque maggiori campionati europei in corso si sono fermati a 5 clean sheet...).

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