I due mesi di Wijnaldum: per Mourinho è già intoccabile
Nelle ultime 7 gare sempre titolare: a 60 giorni dal rientro è inamovibile. E domani affronta il Feyenoord, la squadra che lo ha cresciuto e lanciato nel grande calcio
C'è voluto del tempo: mesi e mesi di lavoro intenso e sacrifici, di pazienza e di sopportazione del dolore. Ma alla fine Gini Wijnaldum s’è preso ciò che sembrava naturalmente destinato ad avere già la scorsa estate: una maglia da titolare nel centrocampo della Roma di José Mourinho. L’infortunio alla tibia lo ha costretto a pazientare sei mesi circa, ma l’olandese non si è abbattuto e, anzi, si è allenato col sorriso sulle labbra, senza accelerare i tempi, e ora raccoglie i frutti che si è meritato. Frutti mica da poco: sette gare consecutive da titolare, dalla Cremonese al Torino, con tanto di due gol segnati e un rigore procurato. Ma, al di là di questi numeri, l’impatto avuto dall’ex Liverpool si vede nel dinamismo e nelle accelerazioni improvvise che ha mostrato in questi due mesi da quando è tornato: serviva uno col suo passo, là in mezzo; Matic e Cristante hanno altre caratteristiche, ma non quelle di un centrocampista box-to-box abile negli inserimenti con e senza la palla e negli strappi offensivi.
Ritorno al passato
A sessanta giorni esatti dal suo rientro in campo (7’ contro il Lecce, l’11 febbraio scorso), Gini ora si trova ad affrontare la squadra che lo ha lanciato nel grande calcio: quel Feyenoord dove ha totalizzato 135 presenze tra il 2007 e il 2011, ma dove prima ancora era cresciuto. Il trentaduenne nato a Rotterdam del resto non l’ha mai nascosto: ha sempre tifato i biancorossi, perciò la doppia sfida dei quarti di Europa League per lui avrà certamente un sapore particolare. Anche perché, dopo le quattro stagioni passate al de Kuip, il suo trasferimento al PSV Eindhoven nel 2011 non è mai andato granché giù ai tifosi del Feyenoord (che lo hanno contestato, quando l’hanno incrociato da avversario).
Wijnaldum, in una recente intervista, ha detto di essere convinto che quei fischi appartengono ormai al passato: lo scoprirà domani sera, nel primo round di una sfida che si preannuncia elettrica, a maggior ragione in virtù del precedente in finale di Conference League. Ma il numero 25 è un professionista, e di certo non indugerà troppo in sentimentalismi di questo genere: se Mourinho deciderà di mandarlo in campo dall’inizio, lui darà il massimo per la squa squadra attuale, com’è ovvio che sia. Del resto, contro una squadra a cui piace giocare un calcio offensivo ma che - proprio per questo - spesso tende a lasciare spazio agli avversari, la rapidità e l’intelligenza tattica di Wijnaldum possono essere armi preziosissime. Anche perché, dopo i due gol segnati in campionato, i tifosi sperano che Gini possa sbloccarsi anche in Europa League.
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