AS Roma

La metamorfosi

I sette undicesimi della squadra battuta a Tirana il 25 maggio non ci sono più. Tridente rivoluzionato: comanda Giménez. Per giovedì in dubbio Bijlow e Jahanbakhsh

Il Feyenoord in azione al de Kuip

Il Feyenoord in azione al de Kuip (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
11 Aprile 2023 - 09:21

Senesi, Malacia, Aursnes, Til, Reiss-Nelson, Dessers e Sinisterra: sono i sette calciatori che hanno lasciato il Feyenoord la scorsa estate, dopo la sconfitta nella finale di Conference League contro la Roma. Erano nella formazione titolare a Tirana, il 25 maggio, ma hanno fatto le valigie: alcuni - quelli che erano in prestito - sono rientrati alla base, ma la maggior parte di loro è stata ceduta per fare cassa e reinvestire. In Premier League, ad esempio, sono andati Sinisterra (Leeds United), Senesi (Bournemouth) e Malacia (Manchester United); al club biancorosso queste tre cessioni hanno fruttato 55 milioni.

A Rotterdam, comunque, sono stati bravi nel trovare dei validi sostituti, costati ben poco: la politica del feyenoord del resto è chiara, e punta a valorizzare calciatori acquistati a prezzi irrisori, per poi rivenderli a cifre importanti. L’esempio lampante è Aursnes, centrale di centrocampo, anche lui in campo dall’inizio all’Arena Kombëtare: prelevato dal Molde per 450mila euro nell’estate del 2021, un anno dopo è stato rivenduto al Benfica in cambio di 13 milioni di euro. 

Rivoluzione
Insomma, quando si è detto - in sede di sorteggio - che la Roma avrebbe trovato tutt’altra squadra rispetto a quella sconfitta nella finale di Conference League, si diceva il vero. Oltre al tecnico Slot, i reduci di quell’undici titolare sono il terzino destro Geertruida, il centrale di difesa Trauner, il centrocampista numero 10 (e attuale capitano) Kökçü e il portiere Bijlow. Quest’ultimo, reduce da una frattura del polso, è in dubbio per la gara di giovedì a Rotterdam. Così come Alireza Jahanbakhsh, ala destra iraniana che subentrò nella ripresa il 25 maggio, alle prese con un guaio all’inguine.

Domenica, nel 5-1 rifilato al Waalwijk, Bijlow e Jahanbakhsh erano assenti, facendo sì che i Rotterdammers fossero “nuovi” per otto undicesimi: tra i pali c’era il secondo Wellenreuther, arrivato in prestito dall’Anderlecht la scorsa estate; in difesa, sul centro-sinistra, il 25enne slovacco Hancko, prelevato dallo Sparta Praga per 6 milioni; sulla corsia mancina invece c’era Hartman, prodotto del vivaio classe 2001 che sta facendo già vedere ottime cose e ha da poco debuttato nell’Under 21 olandese. Novità anche in mezzo al campo, col talento polacco Sebastian Szymanski, 23enne in prestito dalla Dinamo Mosca, e il mediano Mats Wieffer, autentico equilibratore del centrocampo (prelevato per 575mila euro dall’Excelsior).

Dando uno sguardo al tridente d’attacco schierato nell’ultima gara, c’erano il brasiliano Igor Paixao (classe 2000 acquistato dal Coritiba, può giocare sia come ala sinistra sia come ala destra), il marocchino Idrissi (in prestito dal Siviglia) e il messicano Santiago Giménez, autentica rivelazione di questa stagione per il Feyenoord. Quest’ultimo, acquistato per 4 milioni dal Cruz Azul, alla sua prima stagione in Europa ha già messo a referto 18 reti in 37 partite in tutte le competizioni; è lui che, il 3 novembre scorso al de Kuip, ha giustiziato la Lazio, costringendola alla retrocessione in Conference nell’ultima gara della fase a gironi. Di certo non sta facendo rimpiangere Dessers, attualmente impegnato con la Cremonese in una disperata lotta per la salvezza.

Questo per quanto riguarda l’ultimo undici titolare: tra i volti nuovi più interessanti vanno citati anche l’ala sinistra Dilrosun, olandese classe 1998 arrivato dall’Hertha Berlino in cambio di 4 milioni, il centravanti brasiliano Danilo (in prestito dall’Ajax) e l’esterno sinistro peruviano Marcos Lopez, in grado di agire a tutta fascia, 23enne arrivato dal San Jose per poco più di un milione. La rosa della squadra continua ad avere un’età media bassissima, il che può costare qualcosa in termini di esperienza. Ma guai a sottovalutare gli uomini di Slot; per batterli ci vorrà un’altra gara di grande intensità, come in quella magica notte del 25 maggio.

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