AS Roma

Da Rotterdam fino al Milan. La svolta è qui ma Mourinho è pronto

Tutta l’esperienza del tecnico portoghese serve nel momento più importante della stagione. L’Europa del presente e del futuro in sedici giorni

José Mourinho durante Torino-Roma

José Mourinho durante Torino-Roma (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Andrea Di Carlo
11 Aprile 2023 - 09:07

E ora tocca davvero a noi. Ma soprattutto a Mou. Tutto in 16 giorni, non uno in più nè uno in meno, cinque gare dove farà la differenza anche il singolo secondo, la palla persa o riconquistata, l’intuizione giusta o l’errore di concentrazione. I bonus sembrano ormai finiti, è il tempo della verità e inizia ad avvicinarsi anche quello dei verdetti, il momento in cui il superamento del turno o i punti in classifica ti restituiscono l’esatto valore del lavoro di una stagione intera, giornate spese sul campo a sudare e in ufficio a studiare l’avversario di turno. Eccolo il momento clou per la Roma di Mourinho, quattro avversari in cinque gare, l’Europa di oggi e quella di domani sul taccuino delle ambizioni, pronte per trasformarsi in obiettivi raggiunti o in atroci rimpianti. Ma la gara di Torino ha lanciato un messaggio importante: la Roma c’è e lo Special One è più affamato che mai.

Letture consigliate
Il vero e proprio marchio di fabbrica dello Special One. Il suo calcio essenziale e pragmatico può non entusiasmare, ma quanto lavoro e contenuto ci sia dietro non può essere in nessun modo oscurato. Perchè uno come Mou sa leggerti dentro, sa decifrare le intenzioni del suo avversario e mettere in campo la miglior squadra possibile. Come a Torino: via la punta di peso, a riposo Matic e Ibañez? Nessun problema. Dentro il registra arretrato (Llorente), in mezzo il dinamismo di Gini e davanti la freschezza e gli strappi di ElSha e Solbakken. Un gol, zero rischi e tre punti pesantissimi presi da un gruppo maturo e consapevole. E ora l’Europa torna a gonfiare il petto dei giallorossi.

De Kuip, ancora tu
Un viaggio all’inferno dantesco, prima del dolce naufragar nell’Olimpico giallorosso. In sette giorni la Roma è chiamata a confessare all’Europa tutta la sua fame di vittoria, a confermare quanto quello sia diventato il suo habitat naturale. Sulla sua strada lo spigoloso e intemperante Feyenoord del (davvero poco) simpatico Slot. Primi in Eredivisie, macinano gol e gioco in casa per poi smarrirsi in parte fuori. Lo stratega Mourinho è chiamato a ripetersi, cercando di cogliere le sfumature e le differenze di una squadra molto diversa da quella battuta mesi fa a Tirana. Servirà quella capacità di chi Special lo è soprattutto nelle coppe, considerando la gara in Olanda solo il primo atto di uno spettacolo che avrà un secondo copione da interpretare. Il de Kuip sarà incandescente, l’Olimpico non vorrà essere da meno. Ma in campo conterà la solidità difensiva, la geometria e il senso tattico della mediana, i gol e la qualità tecnica dell’attacco. Da Smalling a Wijnaldum fino a Dybala: tutti pronti a seguire l’intuito di Mou.

Obiettivo Champions 
Non solo le semifinali di Europa League da raggiungere, ma anche un posto nella prossima Champions League da blindare. L’Udinese in casa, poi la trasferta a Bergamo con l’Atalanta fino al big match all’Olimpico contro il Milan. E questi ultimi sei punti in palio rischiano di essere decisivi. Per questo servirà l’aiuto di tutti, una rotazione intelligente degli uomini ma la stessa identica fame. E quando ci sarà da metterci qualcosa in più, basterà voltarsi verso la panchina. Lì Mourinho sarà pronto a guidare i suoi verso l’obiettivo. A modo suo, perchè lui sa bene come si fa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI