La Joya torna a Torino tra ricordi e presente
Arrivato in estate, si è dimostrato un diamante prezioso nelle mani di Mou. Anni di derby contro i granata ai tempi della Juve. All’andata 20 minuti da campione
Tra centravanti non prolifici e fantasisti poco ispirati, Paulo Dybala rimane sempre una delle garanzie per la Roma e per José Mourinho. Oggi, alle 18:30, l’argentinno è pronto ancora una volta a scendere in campo dal primo minuto, nella gara sul campo del Torino, dove proseguirà per i giallorossi la corsa ad un piazzamento Champions. Traguardo fondamentale, in quanto primo obiettivo stagionale, e che renderebbe un po’ più agevole la permanenza a Trigoria, tra gli altri, proprio della Joya al termine della prossima estate. Lui che d’estate, la scorsa, è approdato a Roma, venendo accolto da semidio nella città dei Papi. Se il punto d’arrivo è la Capitale, la partenza sulla mappa è segnata proprio dal capoluogo piemontese, luogo che ha avuto e sempre avrà un posto speciale nel cuore di Dybala.
A Torino, sponda bianconera, Paulo è stato accolto accolto poco più che ragazzo nel 2015 e tra le Alpi, in sette anni, è diventato uomo, affermandosi come campione fino alla separazione e al successivo approdo alla corte dello Special One. Con la Juventus ha mostrato a tutti il suo valore, venendo universalmente riconosciuto tra i fuoriclasse di questo sport e lì ha vissuto senza dubbio le sue stagioni più brillanti, nella speranza ovviamente però, che il meglio debba ancora venire. Questi primi sette mesi d’avventura alla Roma promettono più che bene, con 30 presenze - raccolte tra campionato, Europa League e Coppa Italia -, 14 gol realizzati e 8 assist decisivi forniti per i compagni. Con 2128 minuti giocati fin qui, la Joya partecipa in media ad una rete ogni 96’: praticamente un gol a partita arriva nel segno di Dybala, la traduzione in dati statistici di un trascinatore. In un’annata in cui le individualità faticano ad emergere, è lui il diamante prezioso nelle mani di Mou, come un punto luce al collo, che brilla e dà risalto a tutto il viso.
Mi ritorni in mente
Viaggio di ritorno direzione Torino, quello fatto ieri da Dybala insieme a tutti i suoi compagni, in vista della sfida odierna alla formazione di Juric. Per il numero 21 sarà la diciannovesima sfida ai granata. Il bilancio recita: 11 vittorie, 7 pareggi e 0 sconfitte. Le prime quattro volte in cui l’argentino ha incrociato il Torino sul campo, l’ha fatto ai tempi del Palermo - sua prima squadra in Italia -. In rosanero arrivarono solo segni X, con un gol e un assist all’attivo, entrambi in un 2-2 all’Olimpico Grande Torino, nella stagione 2014/15. Poi la grande parentesi con la Juventus e i 13 derby della Mole, con 11 successi e 2 pareggi. Nella stracittadina piemontese, il fantasista ha timbrato il cartellino per quattro volte, compresa una doppietta nel 4-0 del 23 settembre 2017. L’ultimo precedente - seguendo l’ordine cronologico degli eventi, ma primo ovviamente per importanza dal nostro punto di vista - è quello del 13 novembre scorso, nella gara del girone d’andata di questo campionato, match che rappresenta un capitolo importante nella breve ma già ricca storia di Paulo a Roma.
Quella gara arrivò nel peggior momento di forma della squadra di Mourinho.
I giallorossi, reduci dal derby perso e dal pareggio a Reggio Emilia contro il Sassuolo, ospitano la squadra di Juric, nell’ultima fatica prima della sosta per i mondiali. Nel corso della settimana, a Trigoria Dybala torna ad allenarsi con il resto del gruppo, per la prima volta dopo il mese di stop dovuto alla lesione al retto femorale rimediata calciando, e trasformando, il rigore decisivo per il 2 a 1 nella sfida al Lecce del 9 ottobre. Sul campo, la prestazione dei capitolini è grigia - come del resto le altre di quel periodo - e ad inizio ripresa arriva il vantaggio del Toro firmato da Linetty. Nel finale, Dybala fa il suo ingresso in campo e dà immediatamente una scossa ai suoi. Al 90’ Paulo, atterrato in area da Djidji, conquista il calcio di rigore poi stampato sul palo da Belotti.
Tre minuti più tardi, calcia a giro da fuori, centrando la traversa, ma sulla ribattuta arriva la rete di Matic per l’1 a 1. 20 minuti in cui Dybala ha fatto vedere tutto: tecnica, grinta e leadership. 20 minuti che hanno convinto definitivamente Scaloni a portarlo in Qatar, dove un mese più tardi si è laureato campione del mondo con la sua Argentina. Oggi di minuti a disposizione potrebbe averne 90. Non resta che sedersi e ammirare.
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