Per le corna
Comincia oggi la volata di fine stagione: due mesi serrati per raggiungere gli obiettivi prefissati. Adesso la Roma non si può più nascondere
Sembra strano, ma in teoria si dovrebbe ricominciare a parlare di calcio. Sembra strano perché in Italia ormai ciò che avviene dentro le quattro linee di confine del prato verde tocca direttamente il 10, forse il 20% delle discussioni generali sulla materia calcistica. È stato così per la semifinale tra Juventus e Inter (dell’altra si è detto a malapena il risultato, non essendoci stati fatti di cronaca), è così per le ridicole discussioni intorno alle diverse inchieste sulle plusvalenze false (e ti pareva che da Tuttosport non cominciavano con la retorica del tutti colpevoli, nessun colpevole), è così quando si parla di Mourinho, ormai coinvolto più sulle chiacchiere sul suo futuro (un giorno “resta”, scritto a caratteri cubitali, due giorni dopo invece “tentenna” per l’offerta multimilionaria degli arabi) o magari del suo comportamento in panchina piuttosto che su ciò che sta cercando di proporre la sua squadra sul campo. Oggi parte invece un ciclo ininterrotto di partite che vedrà la Roma impegnata nei prossimi due mesi per un minimo di 12 sfide fino a un massimo di 15, qualora dovesse andare fino in fondo in Europa League, come tutti i tifosi si augurano. Di fronte questo pomeriggio il Torino di Juric (calcio d’inizio ore 18,30, telecronaca esclusiva su Dazn, radiocronaca su Radio Romanista), brutta gatta, anzi brutto toro da pelare. Statisticamente, Mou non ha niente da temere, se non proprio la cabala: il portoghese è infatti imbattutto sia nelle sue sfide con i granata (tre vittorie e due pareggi nei cinque precedenti) sia nei confronti con Juric (le due vittorie dell’anno scorso, il pareggio dell’andata).
E proprio la gara dello scorso 13 novembre potrebbe dire qualcosa riguardo a come stavolta il portoghese potrebbe pensare di affrontare lo scomodo rivale. In assenza della conferenza stampa di presentazione (a quanto pare in questa maniera continua la polemica a distanza con la Lega di Serie A, dopo le vessazioni che il tecnico ritiene di aver subito dopo il caso Serra) non è facile capire in tempi d’abbondanza quali 11 saranno preferiti agli altri per la formazione di partenza. Giocare peraltro contro le squadre allenate da tecnici gasperiniani non è mai semplice e prevede accorgimenti particolari, quali ad esempio il ricorso in possesso palla ad un tipo di corsa differente (più diagonale e meno verticale), o a trasmissioni di palla con scarichi ad un tocco, a smarcamenti e rotazioni continui, o anche quello di accettare l’inevitabile semplificazione della marcatura a uomo visti i continui duelli individuali che si andranno formando nel corso della gara. Mou lo sa, con il Verona una partita assai simile l’ha gestita benissimo e l’esperienza gli tornerà utile sia oggi sia per la prossima trasferta, contro l’Atalanta.
Impegni non semplici (in mezzo ci sarà la sfida casalinga con l’Udinese, ma anche il doppio confronto di Europa League contro il Feyenoord) per una squadra che già l’anno scorso ha saputo dare il meglio di sé quando la stagione è entrata nel vivo. Il Torino peraltro è reduce da una serie di risultati positivi interrotti periodicamente da sconfitte contro squadre di prima fascia: quattro le reti prese col Napoli due settimane fa, quattro (a due) quelle rimediate in casa della Juventus, di misura invece la sconfitta in casa del Milan. Ma non ingannino i ko più recenti. Il Napoli ha legittimato la sua goleada solo nel secondo tempo dopo aver segnato il secondo gol, per lunghi tratti della partita il risultato era rimasto in equilibrio e il Toro aveva spesso messo in difficoltà la difesa partenopea. E anche il derby si è deciso nel finale dopo che per due volte la squadra di Juric si era ritrovata in vantaggio. Logico che la Roma non possa perdere altro terreno nella corsa verso il quarto posto in campionato. I tre punti presi con la Sampdoria non hanno sanato ancora la doppia sconfitta (in dieci) contro Sassuolo e Lazio. Ora non ci si può più nascondere
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