Accuse vaghe, Roma stupita
Nove i dirigenti giallorossi indagati, sotto osservazione gli affari conclusi con Juventus, Atalanta e Sassuolo. Sereno il club che attende la fine della vicenda
Perquisizioni, sequestri e incolpazioni provvisorie. Ma per diversi processi sommari, la Roma risulta già colpevole dei reati ipotizzati dalla Procura della Repubblica e comunicati mercoledì. Dall’ingiusto profitto, tirando in ballo nuovamente il tema legato alle plusvalenze (si legge “valori notevolmente maggiorati”), all’omissione di comunicazione sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società fino all’evasione delle imposte sui redditi e il rilascio di fatture, in tutto o in parte, inesistenti.
È stato definito un “terremoto”, per un’indagine, legata ovviamente all’Inchiesta Prisma, che la Procura di Roma è stata obbligata ad aprire, per motivi di competenza territoriale dopo l’input arrivato da Torino, e che dovrà attendere i tempi tecnici della Guardia di Finanza nell’esaminare i documenti. Ma cosa dicono le carte? Quali gli affari “sospetti” e i dirigenti finiti nel registro degli indagati? Cerchiamo di fare ordine su quanto raccolto dai pm Rita Ceraso e Maria Sabina Calabretta e sulle reazioni raccolte dal club.
Gli affari
I primi nomi contestati dai pm sono quelli di Marchizza (passato al Sassuolo per 3 milioni di euro), Frattesi (passato al Sassuolo per 5 milioni di euro) e di Tumminello (passato all’Atalanta per 5 milioni di euro). Giocatori che hanno avuto modo di aumentare sensibilmente il loro valore di mercato nel corso della loro carriera, ma soprattutto non esiste parametro legale per poter definire tali valori non in linea o “maggiorati”.
Cifre più rilevanti riguardano i trasferimenti di Luca Pellegrini (22 milioni dalla Juventus nello scambio con Leonardo Spinazzola), di Defrel (dal Sassuolo alla Roma per 20.375.000 milioni di euro totali) e Cristante (dall’Atalanta alla Roma per 27.600.000 milioni di euro). Anche in questo caso valutazioni che hanno pieno riscontro con quello che il mercato può raccontare attualmente. Difficilmente Spinazzola e Cristante lascerebbero la Capitale per un’offerta inferiore ai 25-30 milioni di euro, Luca Pellegrini ha fatto una carriera di tutto rispetto mentre solo Defrel non ha mantenuto le aspettative di un tempo, che giustificano l’ingente investimento fatto all’epoca. Infine l’asse con il Verona per l’arrivo a Roma di Kumbulla e il conseguente trasferimento in Veneto di Cetin, Cancellieri e Diaby. Tutti giocatori che hanno avuto modo di veder incrementare il loro valore di mercato (ad eccezione di Diaby, finito in spiacevoli situazioni personali).
Gli indagati
Dalla vecchia proprietà (Pallotta, Baldissoni, Gandini, Fienga e Malknecht) all’attuale (Dan e Ryan Friedkin, Berardi e Francia): sono i profili sul registro degli indagati raggiunti dal procedimento penale. Diverse le incolpazioni provvisorie tutte relative alla compravendita delle prestazione sportive di alcuni calciatori, con relative discrepanze sulle fatture al fine di creare plusvalenze fittizie. Cosa filtra da Trigoria? Stupore e serenità, oltre alla convinzione di avere sempre operato in piena trasparenza e nel totale rispetto delle norme. Tanto rumore per nulla? Visti i numeri, non sarebbe sorprendente.
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