AS Roma

Llorente vince il fato: adesso cerca più spazio e minuti

Quattro le presenze da gennaio, ma convince nella costruzione Ha l’esperienza necessaria per il sistema tanto caro a Mourinho. Ora vuole continuità

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Martina Stella
04 Aprile 2023 - 09:19

Non esiste circostanza, né destino, né fato che possa ostacolare la ferma risolutezza di un animo determinato. E Diego Llorente lo sa bene. Un esordio in sordina contro l’Empoli, meno di un minuto per lui all’Olimpico eppure Mourinho commentò la sua prestazione nel post partita dicendo «trenta secondi sono meglio di zero. Anche quelli aiutano la squadra a vincere». 
Il difensore spagnolo arrivato nella capitale il 31 gennaio dal Leeds sta sfidando la sorte (se vogliamo a tratti anche avversa) nella capitale, rendendosi fondamentale all’occorrenza e strappando in alcuni casi anche la maglia da titolare a Kumbulla. Trovare spazio nella titolarissima difesa giallorossa, non era affatto semplice ma nonostante questo, il classe ’93 sta conquistando la fiducia dello Special One per testa e per gioco aereo: «Quello che mi è piaciuto di Diego è che ha più palla nei piedi, anche a livello di costruzione, rispetto agli altri difensori centrali che abbiamo in rosa. Mi è piaciuta molto la sua prestazione. È stato concentrato difensivamente, ha sbagliato solo una piccola cosa con Spinazzola. Ma con il pallone è sempre tranquillo».


Parole che pesano e non poco, ma soprattutto decisioni che potrebbero spostare molto il suo ruolo in questo finale di stagione. Tutto inizia con un primo riscaldamento bordocampo non andato a buon fine contro la Juventus e poi da lì la scelta di Mou. Entra al primo minuto di Roma-Real Sociedad, preferito di fatto all’albanese ma la sua presenza è simile a quella di una meteora. Sfortunatamente esce all’intervallo per un problema all’adduttore. Come se non bastasse, arriva la rete contro i Baschi di Marash al 70’ che sembra ristabilire l’ordine tra le gerarchie ma qualcosa cambia ancora. Arriva la nefasta partita contro il Sassuolo e il fallo di reazione su Berardi di Kumbulla mischia nuovamente le carte. Alla finestra un match fondamentale e come in un copione già scritto qualcosa va male ancora. Ibanez, ostinatamente alla ricerca di sconfiggere i suoi mostri biancoazzurri, sbaglia terribilmente contro la Lazio e per doppia ammonizione lascia i suoi uomini in dieci. 
E qui arriva il momento giusto: non subito però, ma alla ripresa. Llorente sostituisce Dybala al 46’ facendo vedere quello che gli riesce meglio. Una chiusura straordinaria impedisce il possibile due contro uno degli avversari a campo aperto. Ma mezz’ora dopo l’ingresso, per scelta tecnica finisce nuovamente fuori. 
Quel poco visto e le scelte obbligate (vista l’assenza di Mancini, Ibanez e Marash) gli offrono l’ennesima possibilità contro la Sampdoria. Un appuntamento importante che lo spagnolo non sbaglia. Schierato dal primo minuto, Llorente conquista i suoi primi ed effettivi novanta minuti di gioco. Dimostra da subito grande qualità e alla prima mezzora di gioco con un colpo di testa costringe Ravaglia al primo vero miracolo della partita. Fra le linee trova sempre i compagni e riavvolgendo il nastro innesca prima Dybala e poi Abraham per l’espulsione di Murillo, indirizzando di fatto la gara. 
«Sto lavorando forte per essere importante per questa Roma. Ho imparato molto qui.  I complimenti del mister sono belli da sentire. Volevo giocare e farlo nel migliore dei modi» è il commento dell’ex Leeds a fine partita. Il messaggio è chiaro e il momento sembra ottimo. Il fato non sempre va preso come un nefasto scrittore, delle volte sa essere gentile. Diego ne sa qualcosa.

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