Roma-Sampdoria, Mourinho: "Grande gara di Llorente. Ora penso alla prossima sfida"
Parla il tecnico dopo la vittoria contro i blucerchiati: "Wijnaldum ha fatto un'ottima partita. Contento della presenza dei Friedkin all'Olimpico"
Al termine di Roma-Sampdoria, in cui i giallorossi si sono imposti 3-0 grazie alle reti di Wijnaldum, Dybala ed El Shaarawy, José Mourinho è intervenuto ai microfoni di Dazn per parlare della prestazione offerta dai propri uomini. Di seguito le dichiarazioni del tecnico romanista.
Nel prepartita aveva detto che era importante solo vincere. C'è stato un momento in cui ha pensato al possibile pareggio della Samp?
"Sono soddisfatto. Il primo tempo, finito 0-0 in 11 contro 11, è stato una frustrazione. Abbamo creato gioco, abbiamo avuto due opportunità chiarissime. Nel secondo tempo, con dieci uomini, l'altra squadra è sempre in difficoltà. Abbiamo fatto gol e in 10-15 minuti non abbiamo aumentato l'intensità del gioco offensivo. Si sono avvicinati, senza creare un grande pericolo, e tutto era possibile. Poi abbiamo messo Solbakken, che era più fresco degli altri. Quando Dybala ha iniziato a giocare internamente abbiamo avuto più la palla. Il terzo gol ha un grande significato. Sono tre punti per una squadra che ha perso le ultime due partite in campionato".
Tra le note positive c'è Wijnaldum, per quello che sta portando a livello di qualità.
"Sì, ma questo è il documentario di Borja Valero (ride, ndr.). Quello che mi ha colpito, perché ha giocato con pazienza e tranquillità, è stato Llorente, che ha giocato molto bene con Smalling. Il fatto che loro due non sono andati in nazionale ci ha aiutato. Diego ha fatto una partita che mi colpisce, ma Gini ha giocato molto bene".
La squadra ha giocato a 4 e si è trovata bene. Questo sistema di gioco può rimanere fino a fine stagione?
"Vediamo. Dipende dall'avversario e dai giocatori che abbiamo. Di solito penso sempre a mettere in campo i migliori, anche per questo motivo quando si parlava di Celik ho fatto a lui stesso la domanda: lui non è un terzo di difesa, lo può fare, ma giustificare un'opzione di questo tipo non mi piaceva. Quello che mi è piaciuto di Diego è che gioca più con la palla rispetto agli altri difensori centrali che abbiamo, che sono bravi in altre cose. È quello che la vuole di più ed è quello che dà più uscita in costruzione. È stato concentrato difensivamente e penso che c'è stato solo un piccolo errore, fra lui e Spinazzola, quando Leris ha attaccato in profondità e c'era il dubbio sul fuorigioco. Ma mi è piaciuto molto".
Stankovic l'ha ringraziata per aver chiesto alla curva di smetterla con gli insulti.
"Non mi deve ringraziare. L'ho fatto per un grande uomo e per un grande amico e lo farei anche per un altro. Sono stato insultato molte volte e ho costruito intorno a me un muro. Dejan è un grande uomo, per lui questo non è un problema, ma ha figli e famiglia e non è bello. I nostri tifosi sono fantastici, ma in quel momento ho pensato che avrebbero portuto seguire il mio istinto".
I Friedkin erano allo stadio. Sono maturi i tempi per un incontro per il rinnovo?
"Lavoro per loro, non devo fare alcun tipo di commento. Sono contento che siano venuti e spero vadano a casa felici per il risultato. Io lavoro per loro. Della prossima partita parliamo della prossima settimana".
Mourinho in conferenza stampa
Dopo lo svantaggio c'è stata difficoltà della gestione del pallone. Si può migliorare?
"Vogliamo sempre migliorare. Quello che dici è vero, dopo l'1-0 non abbiamo giocato per chiudere la partita. Ci sono stati tanchezza, ritmo basso anche di testa, abbiamo perso palle coi tre giocatori di centrocampo. Non abbiamo avvertito grande pericolo, ma se sei basso e perdi palla e sei in vantaggio solo per 1-0 la partita è aperta. Coi cambi siamo migliorati, il secondo gol non arriva a caso, ma come conseguenza di un miglioramento. Solbakken aperto a destra impediva ad Augello di andare alto, le transizioni avevano profondità a destra e sinistra con El Shaarawy e Paulo davanti a Matic e Wijnaldum ci ha dato sicurezza nell'uscita palla. La partita è finita anche senza il 2-0".
Ha giocato con la difesa a quattro: le è piaciuta? Potrà rigiocare a quattro anche quando non sarà in emergenza? Ha i giocatori adatti per questo modulo?
"I giocatori sono questi. Cristante è un'altra soluzione per questo sistema, con i cinque centrali che abbiamo tre vanno in panchina. La difesa a tre è la conseguenza della necessità di nascondere i problemi e di utilizzare i giocatori considerati più bravi e la squadra è cresciuta. Llorente e Smalling mi sono piaciuti; con la palla Diego è diverso dagli altri, gioca di più ed è meno lungo, cerca i compagni tra le linee. Zalewski non è un terzino per la linea a quattro. Sono pochi gli allenatori che possono giocare sempre come vogliono, ci sono altri tecnici, come nel mio caso, che devono adattarsi a quello che hanno. Oggi la cosa più importante era vincere".
Abraham ha preso qualche fischio, è un po' in crisi psicologica?
"I fischi qualche volta sono duri, non so se i fischi fossero per lui o per me, per via dei cambi, o se c'era una percentuale che fischiava lui e un'altra che fischiava me. Alcuni possono pensare che non abbia giocato bene e altri che sono stato stupido a cambiarlo perché poteva segnare. Crisi psicologica? Anche se noi allenatori diciamo che il lavoro di un attaccante non è solo gol, per la loro autostima è importante e lui non li sta facendo. Magari soffre per questo. Vinciamo insieme e perdiamo insieme. Poi Belotti è entrato fresco, senza il pericolo del secondo giallo, come invece era per Tammy. Il Gallo ha fatto il suo lavoro, in un pomeriggio di difficoltà con quattro squalificati. Si è visto quello che è successo all'Udinese con tre-quattro squalificati. È dura e in questo caso siamo riusciti a prendere i tre punti".
È stato scritto che avrebbe deciso di restare alla Roma nel corso dell'evento all'Università Gregoriana. Ha anche parlato del suo rapporto con la città. Che sensazioni prova?
"Quando vai all'Università Gregoriana, seduto vicino a un illustre cardinale, puoi dire solo cose belle (ride, ndr.). Avrò sempre parole belle per questi tifosi. Abbiamo parlato di questo prima della partita. La gente merita gli sforzi, merita che noi, al di là di professionisti, siamo anche romanisti, che siamo in grado di capire quello che loro sentono. Si è costruito qualcosa di molto bello con tutti questi record di persone che vengono allo stadio, è una cosa molto bella anche in momenti in cui i risultati non sono fantastici. Oggi è una partita che arriva dopo due sconfitte di fila, la gente viene, ti appoggia, ed è molto bello. Su quello che si scrive di me, l'unica cosa che posso dire è ciò che ho detto nella flash interview: del mio futuro, del mio stato dell'anima parlo solo a casa e a volte neanche a casa, a volte mi chiudo in me stesso. Non parlo con amici, non parlo con i compagni, con i giornalisti. Dopo, se qualche mese fa il nostro CEO Berardi ha detto di essere sicuro che io rimarrò, questa è un'interpretazione sua. Se questa volta il signor Zazzaroni ha detto ciò che ha detto, è un'interpretazione sua, io non parlo con nessuno. La situazione è chiara, dal punto di vista contrattuale io ho ancora un anno di contratto. Il calcio è il calcio, a volte i contratti non sono la cosa più importante. Tutto va bene, tutto è tranquillo, la prossima è sempre la partita più importante. I romanisti meritano che non siamo solo professionisti, dobbiamo avere qualcosa in più".
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