Roma, occasione dal primo minuto per Llorente: affiancherà Smalling
Con la difesa in emergenza, lo spagnolo è pronto a fare l’esordio dal 1’ in Serie A. Può giocare sia a 3 sia a 4 e vuole ripartire dai buoni 45’ contro la Real Sociedad
Se non fosse stato stato ingaggiato lui, durante la sessione invernale del calciomercato, per la sfida contro la Sampdoria di domani Mourinho avrebbe avuto a disposizione soltanto un centrale di ruolo, vale a dire Chris Smalling. Invece, fortunatamente, a gennaio Tiago Pinto ha portato nella Capitale Diego Llorente, che quindi domani sarà titolare al fianco dell’inglese, in virtù delle squalifiche di Mancini, Ibañez e Kumbulla (oltre che di Cristante, che all’occorrenza avrebbe potuto essere arretrato in difesa): nessun dubbio sulla presenza dello spagnolo, quindi, che farà il suo debutto da titolare in campionato. Finora, infatti, aveva giocato dall’inizio soltanto in Europa League, nell’andata dell’ottavo di finale contro la sua ex squadra, la Real Sociedad. In quella circostanza, però, un infortunio muscolare lo aveva costretto a lasciare il campo dopo un tempo, nel quale si era peraltro disimpegnato molto bene.
In Serie A, finora, soltanto 13’ per Diego: con l’Empoli, il 4 febbraio, il debutto assoluto in giallorosso, subentrando in pieno recupero a Zalewski; quindi i 12’ più recupero giocati nel derby, prendendo il posto di El Shaarawy. Chiaramente il ko riportato nella sfida del 9 marzo ne ha limitato l’utilizzo, ma ora che c’è più bisogno di lui, Llorente è pronto a rispondere presente. A prescindere da quello che sarà il modulo che Mourinho sceglierà per affrontare la Sampdoria. L’ipotesi di tornare alla difesa a 4 è piuttosto remota, ma non per questo da escludere a priori; nel caso, per lo spagnolo non rappresentebbe certo un problema, dato che nel suo triennio alla Real Sociedad (2014-2017) ha sempre agito in una retroguardia da 4. Al Leeds, invece, spesso e volentieri Bielsa ha fatto ricorso a un assetto con i 3 dietro, nel quale il ventinovenne madrileno ha dimostrato di trovarsi a suo agio. Insomma, nessun problema per lui, che vuole mettersi a disposizione della Roma e dare una mano nel momento del bisogno: arrivato per colmare una lacuna, a fine stagione tornerà in Inghilterra, ma finché è all’ombra del Colosseo intende dare il massimo, da professionista quale è. Probabile che Mou vorrà utilizzarlo come braccetto di sinistra nella difesa a 3, con Celik sul centro-destra e Smalling in mezzo: lo stesso ruolo che il numero 14 ha ricoperto anche nei 45’ in ambito europeo.
Relax e lavoro
Dopo aver approfittato dei giorni di riposo concessi dallo “Special One” durante la sosta per portare sua figlia a Disneyland Paris come regalo di compleanno, Llorente si è immediatamente rigettato a capofitto nel lavoro quotidiano a Trigoria. Come ha sempre fatto fin da quando è arrivato, del resto: lo spagnolo si è fatto ben volere da tutti fin da subito. Mourinho, del resto, lo conosceva già: era stato proprio il portoghese a fargli fare l’esordio assoluto, il 1° giugno 2013, in una partita di Liga tra Real Madrid e Osasuna. Da allora sono passati dieci anni, e le strade di Llorente e Mou si sono incrociate di nuovo. Sono cresciuti, ma la voglia di vincere resta sempre la stessa.
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