La ribalta di Gini: Wijnaldum tra l’Oranje e Mou
Da quando è tornato, lo Special One ha sempre puntato su di lui. Oggi ritrova la sua Olanda, sperando in un finale di stagione da protagonista
Riprendersi tutto con gli interessi. È quello che sta provando - e in un certo senso riuscendo - a fare Georginio Wijnaldum da due mesi a questa parte. Dopo esser arrivato dal Paris Saint-Germain in estate come uno dei colpi più importanti non soltanto del mercato romanista ma di tutta la Serie A, a fine agosto si è dovuto fermare per l’infortunio alla tibia, venendo chiamato subito a fare i conti con la sfortuna. E con lui anche la Roma, che con il suo ingaggio aveva dato continuità a quello di Dybala, confermando le ambizioni da grande.
L’incidente in allenamento a Trigoria con Felix aveva smorzato brutalmente anche tutto l’entusiasmo che si era creato intorno al classe 1990: tra l’accoglienza a Ciampino e la presentazione all’Olimpico nell’amichevole contro lo Shakhtar Donetsk, Gini aveva avuto modo di saggiare l’amore della tifoseria giallorossa, in grado di dare gratuitamente, ancor prima che il destinatario di tale affetto abbia avuto modo di meritarlo in qualche modo. Per finire, con la frattura alla tibia Wijnaldum aveva salutato definitivamente le speranze - già affievolite da una prima parte di 2022 in ombra a Parigi - di prendere parte alla spedizione olandese per il mondiale in Qatar.
Adesso però, per Gini, è arrivato il momento di riprendersi tutto ciò che il destino gli ha tolto. Tornato a disposizione di José Mourinho alla fine di gennaio, il numero 25 ha ricevuto la prima convocazione post-infortunio il 1° febbraio in occasione della sfida in Coppa Italia contro la Cremonese. Per ritrovare definitivamente il campo però, Wijnaldum ha dovuto attendere fino all’11 dello stesso mese quando, durante la sfida contro il Lecce al Via del Mare, lo Special One gli ha concesso uno spezzone di gara nel finale. Da quella fredda sera salentina in poi, Mou non ha più fatto a meno dell’olandese, che ha raccolto così 10 presenze consecutive.
Non si è ancora visto il miglior Wijnaldum, come logico che sia dopo uno stop simile, ma sicuramente la tenuta fisica e atletica è stata più che sufficiente, tanto da convincere il tecnico a puntare su di lui come titolare in 5 delle ultime 6 partite della Roma. Dati che parlano chiaro e mostrano come Mourinho punti su di lui.
Il buon rendimento in giallorosso ha dato modo a Wijnaldum di ritrovare anche la nazionale ed è arrivata anche la chiamata da parte del ct Koeman. Stasera un anno dopo l’ultima volta - 29 marzo 2022 contro la Germania -, nella sfida alla Francia, Gini tornerà ad indossare quella maglietta arancione con la quale è sceso in campo già 86 volte nella sua carriera. Un piccolo grande traguardo per lui, che dell’Olanda è stato a lungo anche il capitano, portando la fascia al braccio per 14 gare.
Segnali di ripresa, per un giocatore che in questo finale di stagione può rappresentare la vera arma in più a disposizione di José Mourinho. Con corsa palla al piede e capacità d’inserimento, dà caratteristiche nuove ad un centrocampo troppo spesso orizzontale. È arrivato d’estate sommerso d’affetto, chissà che in primavera non possa maturare definitivamente l’amore tra Wijnaldum e la Roma.
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