Un anno vissuto ancora insieme e lo stadio era (sempre) pieno
Ad aprile scorso il ritorno al 100% di capienza. Dalla sfida con la Salernitana un’infinita serie di sold out. Campionato o coppe, gli spalti sono sempre stati gremiti
Mai meno di sessantamila spettatori all’Olimpico. Un anno di pienoni casalinghi è prossimo al compimento per la Roma. Un anno cominciato con la riapertura totale degli spalti successiva alla pandemia, che nel caso dei giallorossi ha coinciso con la partita contro la Salernitana del 10 aprile scorso. Anche le prossime non faranno eccezione, come certificato dalle lunghe code virtuali alle quali si sono sottoposti mercoledì (primo giorno di vendita libera) i tifosi non abbonati pur di accaparrarsi un biglietto per la sfida contro il Feyenoord. Il cammino della squadra di Mourinho in Europa League ha coinvolto in massa i romanisti fin dalla prima gara casalinga del girone, il 15 settembre scorso contro l’Helsinki. Non esattamente una sfida di cartello, eppure a spalti pieni come tutte le altre, sulla scia di quanto vissuto nel finale della scorsa stagione.
A rivedere le immagini dell’Olimpico straripante di tifosi e bandiere nelle gare che hanno indirizzato la Roma verso Tirana (con Bodø e Leicester) i brividi ancora ci vengono. E al di là della magia del momento, nulla ha interrotto tanto coinvolgimento di popolo. Nessuna differenza fra campionato e tornei a eliminazione diretta: Coppa Italia, Conference, EL, match di cartello o avversari di secondo piano, il botteghino dello stadio Olimpico versione giallorossa ha sempre esposto il cartello virtuale del tutto esaurito. Perfino la kermesse di presentazione della squadra, condita dall’amichevole con lo Shakhtar e disputata nella torrida parte centrale dell’estate (il 7 agosto), a città ampiamente svuotata, ha contribuito a estendere i numeri da record: addirittura 65.303 gli spettatori in quell’occasione, il picco più alto registrato in questi dodici mesi di spalti gremiti. Cifra che trova spiegazione nel riempimento del settore generalmente dedicato agli ospiti (le cui oscillanti presenze fanno variare di volta in volta il computo totale degli spettatori).
In realtà anche prima di un anno fa tutti i biglietti vendibili sono andati esauriti, ma le restrizioni per il covid hanno ridotto a lungo la possibile capienza. Nell’era Mourinho un perenne bagno di folla ha comunque accompagnato la Roma. All’entusiasmo portato dallo Special One e alla fisiologica voglia di riabbracciarsi dopo quasi due anni di distanze forzate, si è unita la politica dei prezzi adottata dal club (che ha già messo in vendita i tagliandi per la sfida con l’Inter del weekend del 6/7 maggio). E i frutti si vedono eccome: un anno di sold out, oltre un milione e mezzo di presenze. Passione infinita.
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