Roger, che incubo: il derby è ormai un tabù
Ogni volta che il brasiliano incontra la Lazio va in grande difficoltà. Decisivo il suo errore all’andata, ieri l’espulsione condanna la Roma al ko
Sarà forse un fattore cromatico, un condizionamento mentale dal quale non riesce più ad uscire, un tunnel che evidentemente non prevede uscite o vie di fuga. Ma il rapporto tra Roger Ibañez e il derby della Capitale non riesce a decollare, anzi si è definitivamente incrinato, diventando un vero e proprio incubo. Un errore dietro l’altro, mancanze decisive che hanno influenzato pesantemente l’andamento degli ultimi derby giocati dal centrale brasiliano, ieri solo l’ultimo capitolo. Nella stagione in corso il centrale ha fatto addirittura registrare un paradossale “double” che nessun tifoso giallorosso osava minimanete immaginare.
Andata senza ritorno
Nel derby del 6 novembre la presunzione in possesso palla del brasiliano, dentro l’area di rigore, aveva concesso la chance a Pedro di recuperare il pallone, di servire Felipe Anderson che si era ritrovato a tu per tu con Rui Patricio, battendo il portoghese in uscita. Un errore clamoroso che aveva consegnato il primo atto stagionale alla squadra biancoceleste, un’uscita a vuoto che avrebbe dovuto dare la giusta carica e la voglia di rivalsa per giocare una sfida di ritorno di alto livello, senza concedere nulla all’attacco laziale.
E invece il copione che si conferma, con Ibañez di nuovo protagonista di un incubo in tempi record: in appena 24 minuti, Roger colleziona infatti due gialli ineccepibili, lontani metri e metri dall’area di rigore, sbagliando completamente il tempo d’intervento. Prima falciando Felipe Anderson sulla trequarti campo, poi sbagliando lo stop sul passaggio di Dybala e colpendo sul piede d’appoggio Milinkovic-Savic, pronto ad involarsi in contropiede. Per Massa nessun dubbio: doppio giallo e doccia anticipata, con la Curva Nord ad esultare nel momento della sua uscita dal campo.
Un doppio regalo (l’ennesimo) che dona un uomo in più alla Lazio di Sarri e condanna la sua Roma ad un derby di pura sofferenza, chiuso con un amaro e pesante ko in ottica lotta Champions League.
Triste deja-vu
Per rintracciare la genesi di questa maledizione biancoceleste occorre tornare al 15 gennaio 2021, quando il brasiliano si rivelò determinante nella sconfitta per 3-0. Il centrale si rese protagonista di due errori grossolani, che avevano portato prima alla rete di Immobile, dopo essersi fatto rubare palla in area da Lazzari, scivolando goffamente in area di rigore - e poi al gol di Luis Alberto. Gli sfottò sui social lo avevano travolto, lui aveva incassato il colpo e promesso un pronto riscatto nella stagione successiva. Il problema è che lo scenario è addirittura peggiorato.
Paradosso derby
Il dato surreale che riguarda Ibañez è legato alla sua media voto quando non incontra la Lazio: abbondantemente sopra la sufficienza, in alcuni frangenti nettamente il migliore della retroguardia per personalità e qualità nel portare il pallone, offrendo anche portentosi strappi. Il corazziere di Mou, definito un “animale che mangia tutto”, diventa un agnellino quando incrocia la Lazio. Una metamorfosi inspiegabile, un blackout mentale che non ha spiegazioni di natura tecnica o tattica: tutto quello che gli riesce con naturalezza nelle altre gare, con la Lazio diventa una montagna da scalare. Ora ci sarà la sosta, il macigno sulle spalle peserà come e più di prima.
Ora, caro Roger, servirà una reazione alla ripresa, con la magra consolazione che non ci sono più derby da giocare. E da sbagliare.
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