Lazio-Roma: sarà il primo derby della Capitale per Dybala
Assente nella gara d’andata, Dybala fa il suo debutto nel derby. Ai biancocelesti 11 gol in 20 precedenti. In estate Lotito ha “snobbato” il suo ingaggio
L’andata non ha potuto giocarla per via dell’infortunio al retto femorale riportato calciando quel rigore contro il Lecce a inizio ottobre: un’assenza pesante, che si è fatta sentire, in una partita in cui (non a caso) la Roma ha faticato a costruire palle-gol. Stavolta, però, Paulo Dybala è pronto a fare il suo debutto nel derby di Roma: è l’uomo più atteso in casa giallorossa, forse anche il più temuto dalle parti di Formello; ora il numero 21 è pronto a vivere l’emozione, la tensione e l’agonismo della sfida più sentita.
La “Joya” ha già vissuto i derby della Mole: sfide sicuramente molto sentite, ma soprattutto dal lato granata, e comunque molto diverse da quelle tra Roma e Lazio. In Argentina, quando era all’Instituto, non ha avuto modo di giocare le stracittadine contro Talleres e Belgrano (le altre squadre di Cordoba), ma sa cosa significhino partite del genere per i tifosi. Stavolta, oltre al fattore puramente “campanilistico”, c’è tanto in palio anche a livello di classifica: è un derby da Champions, insomma, nonostante la stagione sia ancora lunga. Reduce dal ko casalingo contro il Sassuolo e dallo 0-0 in terra basca che è valso la qualificazione ai quarti di Europa League, la Roma è chiamata a riprendere la sua corsa in campionato e fa affidamento sull’uomo di maggior talento, quello in grado di ribaltare il tavolo tattico con il suo estro. Che Mou decida di schierarlo sulla trequarti con Pellegrini oppure come falso nueve, la sostanza non cambia: servono la sua qualità, i suoi dribbling, le sue doti balistiche e soprattutto la sua intelligenza nel trovare la porzione di campo più pericolosa per gli avversari.
I precedenti
Con i biancocelesti, peraltro, Dybala ha un buono score: 20 i precedenti, tra Palermo e Juventus, con 10 vittorie, 4 pareggi e 7 ko. A livello individuale, sono 11 le reti rifilate alla Lazio, sua seconda vittima preferita dopo l’Udinese: la prima arrivò il 19 gennaio 2013, in un 2-2 tra i rosanero e la squadra allora allenata da Petkovic; l’ultima invece nella Supercoppa italiana del 22 dicembre 2019. In mezzo, la doppietta nel 3-0 bianconero a Torino il 20 aprile 2016 e soprattutto la zampata mancina, al 93’ e sotto la Curva Sud, che permise alla Juventus di vincere 1-0 e di mettere pressione al Napoli di Sarri, capolista, che quella sera perse 4-2 in casa contro la Roma. Era il 3 marzo 2018, da allora sono passati cinque anni: per il momento quello resta l’ultimo gol di Paulo ai biancocelesti in Serie A; lo festeggiò correndo sotto la Sud, in quella circostanza occupata ovviamente dai tifosi bianconeri. La speranza è che ora possa farlo di nuovo, mostrando la maschera, stavolta a chi in quella curva è di casa.
«Figurina» a chi?
Era il 28 luglio scorso, la Roma aveva appena presentato l’argentino al Colosseo Quadrato davanti a migliaia di persone, ma Claudio Lotito - interrogato dai cronisti a margine di un incontro in FIGC - snobbava così l’ingaggio della “Joya” da parte dei giallorossi: «Non ho visto la presentazione - aveva detto il patron biancoceleste - e non mi ha fatto nessun effetto. Noi non facciamo, ahimé, la collezione delle figurine Panini: non ci interessa. Non vendo sogni, ma solide realtà: sono abituato a misurarmi con i fatti». I fatti sono i seguenti: in 28 presenze con la maglia giallorossa, Paulo Dybala ha segnato 13 gol e fornito 7 assist. Limitandosi ai numeri in campionato, le statistiche parlano di 9 reti e 6 assist in 19 partite; tra i nuovi acquisti della Serie A, soltanto Lookman dell’Atalanta (12 gol e 5 assist) e Kvaratskhelia (11 e 11) hanno reso di più. Queste sì, sono solide realtà.
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