La Corte d'Appello motiva la squalifica di Mourinho: "Prove non sufficienti"
Le motivazioni che hanno portato alla riconferma dei due turni di stop allo Special One: "Non ci sono evidenze certe per ribaltare la prima decisione del giudice"
La Corte d'Appello federale ha rivelato le motivazioni che hanno portato alla conferma della squalifica di José Mourinho. Il tecnico giallorosso aveva ricevuto due giornate di stop in seguito alla partita tra Cremonese e Roma - in cui si è verificato il battibecco tra lo Special One e il quarto uomo Serra - poi la Corte d'Appello aveva deciso di sospendere la sanzione, consentendo all'allenatore di prendere parte alla sfida contro la Juventus. Successivamente è arrivata la riconferma della squalifica. Di seguito il comunicato.
"Tutto quanto raccolto (...) non offre evidenze certe per ribaltare – segnatamente rispetto alla valutazione della condotta tenuta del sig. Mourinho – la decisione del giudice di prime cure, non può in alcun modo revocarsi in dubbio che l’atteggiamento dell’allenatore della compagine capitolina, per quanto di competenza di questa Corte, sia da stigmatizzare, non soltanto con riferimento a quanto avvenuto sul terreno di gioco, ma anche e soprattutto in merito al comportamento da questi tenuto al termine dell’incontro, ben quarantacinque minuti dopo l’espulsione, argomenti questi che non lasciano alcun margine neanche per ridurre la sanzione irrogata, posta, altresì, la recidiva del reclamante".
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