Mourinho ci sarà
La Corte Sportiva d’Appello ha sospeso la squalifica per il tecnico. Udienza rinviata al 10 marzo. José in panchina contro la Juve, un anno fa il crollo e la svolta
Giudizio sospeso. Per una volta però questa definizione non rappresenta un qualcosa di negativo, come una materia da recuperare a settembre, ma la certezza per la Roma di non dover affrontare la Juventus questa sera orfana della sua guida: José Mourinho.
Ieri, la Corte Sportiva d’Appello della Figc ha risposto al ricorso presentato dal club contro la squalifica di due giornate inflitta al tecnico dopo il rosso rimediato in Cremonese-Roma. Visto il contemporaneo procedimento in corso da parte della Procura Federale, la Corte ha deciso di prendersi qualche giorno in più, attendendo la fine delle indagini federali e aspettando di poter ascoltare anche la versione di Serra - come si evince dall’ordinanza pubblicata -. L’udienza è stata rinviata a venerdì 10 marzo. Una decisione - accolta con soddisfazione a Trigoria - che evidenzia anche il buon lavoro fatto dal team di legali Lorenzo Vitali e Daniele Muscarà, con l’ausilio dell’avvocato Conte.
Mou quindi questa sera ci sarà e sosterrà, insieme ai 60.000 sugli spalti, i suoi calciatori in una sfida cruciale.
Nel match contro Allegri, lo Special One va alla ricerca della prima vittoria contro i bianconeri dal suo ritorno in Italia. C’era andato molto vicino un anno fa, nell’ultimo Roma-Juventus nel gennaio 2022, quando la sua squadra crollò in 7 minuti, subendo tre reti e passando dal 3-1 a favore al 3-4 finale. Un suicidio sportivo, che mostrò le fragilità mentali di un gruppo ancora alla ricerca di una quadra anche dal punto di vista tattico: fu quella una delle ultime occasioni in cui Mou schierò il 4-2-3-1.
A caldo il tecnico di Setubal non nascose il rammarico e tentò di spronare i suoi con le dichiarazioni nel postpartita: «Bisognava controllare la gara, invece sono emersi complessi e fragilità. La squadra ha talento, ma ci sono delle mancanze in termini di personalità. Dobbiamo uscire fuori dalla comfort zone del sesto-settimo posto: i ragazzi devono venire nella mia direzione, non sono io che devo andare verso di loro». Parole dure nei confronti di un gruppo spesso difeso, coccolato e definito famiglia dallo stesso Mou. Dichiarazioni forti ma necessarie, dalle quali quella Roma ripartì con degli accorgimenti tattici - il passaggio alla difesa a 3 -, ma soprattutto con un piglio differente. Una mentalità solida, di chi è convinto delle proprie qualità e non si fa abbattere da un episodio a sfavore. Una crescita fondamentale, che ha permesso ai giallorossi di arrivare a dama in Conference.
Un anno dopo, Roma-Juve deve trasformarsi dal motivo del riscatto all’occasione stessa per ripartire. Per dimostrare che quelle parole sono rimaste impresse nella mente e nei cuori dello spogliatoio romanista. Andare verso Mourinho, farlo insieme a lui che stasera ci sarà.
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