Castan: "La Roma gioca sempre meglio. Dybala è un punto di riferimento"
L'ex difensore dei giallorossi ha parlato ai microfoni di Radio Romanista: "Mi manca l'Olimpico. Mi vengono i brividi solo a pensarci. È una cosa che porto nel cuore"
L'ex difensore della Roma Leandro Castan ha parlato in esclusiva ai microfoni di Radio Romanista, soffermandosi sulla partita contro il Salisburgo e ricordando la sua esperienza nella Capitale.
Hai visto la partita di ieri di Europa League?
"Sì, ho visto la partita di ieri e sono molto contento. La Roma sta facendo un bel percorso e ogni volta che la vedo è più forte e gioca meglio. Dybala sta giocando e lo sta facendo benissmo. La squadra è sulla strada giusta".
Nel vedere lo stadio ieri, quando ti manca l'Olimpico?
"Mi manca tantissimo. L'atmosfera di ieri era incredibile, mi vengono i brividi solo a pensare quando ero io in campo. È un qualcosa che porto nel cuore e spero di riuscire a venire a vedere una partita a Roma prima della fine della stagione: sarebbe bellissimo se riuscissi a vedere per esempio una semifinale di Europa League".
La Roma gioca con la difesa a 3, quanto ci sarebbe stato bene un Castan con la sua qualità? Saresti stato perfetto per Mourinho...
"Magari 10 anni fa lo sarei stato (ride n.d.r.). Mi piaceva giocare con la difesa a 3 perchè potevo andare più avanti con il pallone e sapere di essere protetto perchè dietro di me avevo due difensori pronti a coprirmi. Comunque io tifo tanto per Ibanez che è un mio compatriota e spero che lui possa fare bene con questa maglia".
In Brasile che si dice di lui? Ha anche sfiorato la convocazione per il Qatar...
"Ha giocato poco qua in Brasile. Mi ricordo cha giocato alla Fluminense; io ho giocato contro di lui quando ero al Vasco. Qua è visto bene, Tite lo ha convocato subito prima dei Mondiali, ma poi non è stato portato perchè ci sono tanti giocatori bravi e bisognava fare delle scelte. Ora cambierà l'allenatore e gli auguro di diventare un punto fisso in nazionale".
Che ne pensi della stagione di Dybala?
"È il profilo che la Roma deve sempre avere. Quando giocavo io c'erano punti di riferimento importanti come Totti e De Rossi. Nelle ultime stagioni è mancato un vero e proprio punto di riferimento, soprattutto dopo che anche Dzeko è andato via. Secondo me Paulo è diventato il punto di riferimento di questa Roma perché dà tranquillità ai calciatori vicino a lui e permette ai giovani di crescere".
Quanto c'è di Mourinho in questa squadra?
"Lui è un vincente. Mi è sempre piaciuto come allenatore, mi piace la grinta che trasmette ai calciatori e secondo me questo è un aspetto essenziale. Ci sono tanti tecnici che dicono che quando si vince è merito loro, invece Mou protegge sempre il gruppo. Spero possa continuare a vincere a Roma".
Si può vincere l'Europa League? L'ultima volta che l'ha vinta un italiana è staa nel 99 e si chiamava Coppa Uefa...
"Sì, secondo me si può vincere. Penso solo all'Arsenal che può essere meglio della roma a livello di rosa e comunque quando ci sono sfide eliminatorie si può vincere contro tutti. La Roma vista ieri sta creando l'atmosfera giusta per vincere. Secondo me siamo sulla strada giusta anche perchè se nessuno vince la Coppa dal '99 forse è arrivato il momento per farlo".
In Italia il Napoli di Spalletti vola: come te lo ricordi come allenatore?
"Lui è un bravissimo allenatore e sta facendo bene a Napoli. Onestamente non pensavo riuscissero a fare questo percorso perché il grande merito del Napoli è stato prendere una serie di calciatori forti che non conoscevo e che hanno alzato il livello. Kim per esempio non lo conscevo e pensavo sarebbe stato difficile sostituire Koulibaly, invece sta andando alla grande. Sono sulla strada per vincere lo Scudetto".
Smalling è sul punto di rinnovare, ti piace? C'è un difensore che puoi consigliare alla Roma?
"Abbiamo giocato contro di lui quando stava a Manchester, nella tournée americana. Lui è forte ed è un altro punto di riferimento come Dybala, ma per la difesa. È un giocatore con tanta esperienza che è utile per giocare in Europa. Da consigliare mi piace Marquinhos, che è un amico, ed è il momento per lui di tornare a casa a Roma (ride n.d.r.)".
Hai seguito la vicenda di De rossi?
"Ho visto poco. Ho seguito le notizie e mi dispiace tanto. Lui sa tanto di calcio, ha una storia incredibile come calciatore ed è una persona capace. Era già un allenatore in campo e mi sorprende che lo abbiano mandato via. Adesso che ha fatto i corsi e ha studiato sarà diventato ancora più bravo. Io non so cosa è successo, ma conoscendo Daniele diventerà un grandissimo allenatore".
Della tua Roma con chi sei rimasto in contatto?
"L'ultimo che ho sentito è stato Radja Nainggolan: ci ho parlato quando è andato alla Spal da De Rossi. Con gli altri non ci parliamo tanto, perchè poi ognuno fa percorsi diversi, ma l'amicizia e il rispetto rimane sempre con tutti".
Domanda personale: hai superato tutti i tuoi problemi?
"S, grazie a Dio è tutto ok. Io devo ringraziare tantissmo quando ero a Roma Sabatini perchè lui ha fatto con me quello che un padre ha fa per un figlio. Mi ha dato un'opportunita di continuare a giocare e mi ha sempre dato una mano a risolvere i problemi. Anche grazie a lui ora posso guardare al futuro: ho tanti sogni, tanti obbiettivi. Quando sono andato via, sono stato al Vasco da Gama per 3 anni e adesso sto riposando e pensando a cosa fare. Ogni tanto mi vedo anche in panchina da allenatore, ma ancora non so cosa farò. Ho perso la mia carriera come calciatore e la vorrei riprendere da allenatore, anche se devo ripartire da zero e questa cosa mi fa un po' paura. Sto pensando e so che Dio mi farà avere l'ispirazione giusta".
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