AS Roma

VIDEO - Mancini: "Bello essere un leader. Con Mourinho è scattata una scintilla"

Il difensore giallorosso: "Il rapporto con lo Special One è diretto, è una persona molto incisiva per noi. Cerco sempre di migliorare ciò che non ho fatto bene"

Gianluca Mancini durante una partita della Roma

Gianluca Mancini durante una partita della Roma (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
21 Febbraio 2023 - 19:21

Gianluca Mancini è intervenuto ai microfoni di StarCasinò Sport per parlare di varie tematiche. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal difensore centrale della Roma.

Volevo farti i complimenti per le ultime stagioni con la Roma e per la tua carriera. Sto notando come tu stia diventando un leader, sia tecnico che carismatico, per la squadra. Cosa ti provoca questa responsabilità?
"Sono cose che mi vengono dette spesso. Ci tengo a ricordare che ci sono tantissimi leader nello spogliatoio, qualcuno con una parola in più può aiutare un compagno. Io mi ritengo più uno che dà tutto in campo. Non vivo male questa cosa, anzi è molto bella, ma l'importante è che nella squadra ci siano tanti leader".

Hai un attaccamento alla maglia molto forte. Sembri quasi romanista.
"Da quando sono arrivato ho sentito qualcosa di speciale con questa città e questi tifosi. Ho giocato due anni nell'Atalanta e quando venivo qui da avversario sentivo l'Olimpico come uno stadio passionale. La prima partita da titolare fu il derby, ho sentito questa cosa dentro di me. Voglio sempre dare tutto per la città e per i compagni, è un mio carattere".

Per quanto riguarda la vittoria della Conference League: come l'hai vissuta? E che effetto ti fa giocare sempre con lo stadio pieno?
"L'anno scorso, dall'arrivo del mister, è scattata una scintilla. Ogni domenica e giovedì lo stadio era pieno di tifosi: a volte li abbiamo soddisfatti, altre no. Loro ci danno tanto. Sulla Conference, è stato un qualcosa di unico. Vedere una città come Roma in festa ci ha riempito d'orgoglio".

Dev'essere stato incredibile.
"Era l'obiettivo. È stato un percorso molto tortuoso, ma quando arrivi in fondo e porti a casa il trofeo è qualcosa di unico".

Com'è il rapporto con Mourinho? In che modo ha aiutato te e la squadra a migliorare?
"Il rapporto è diretto. Lui è una persona molto incisiva per noi, una persona che ti sa cullare e bastonare quando ce n'è bisogno. È un vero leader. Lui mi ha aiutato a migliorare nel leggere le partite e le situazioni di gioco. È difficile pensare sempre a giocare per vincere. Per il resto del gruppo, vedendo cosa ha cambiato, ha apportato quella mentalità che ti fa dare sempre il massimo e che ti fa andare sempre oltre".

Sei riuscito a goderti la città in questi anni?
"Esco con mia moglie e le mie figlie, andiamo al mare, a mangiare ai ristoranti. I miei piatti preferiti sono la carbonara e la cacio e pepe. Roma è stupenda, c'è sempre qualcosa di nuovo".

Con la vittoria della Conference vi siete posti degli obiettivi?
"Il livello si deve alzare per forza, non si possono fare due annate uguali. Vogliamo arrivare più in alto dell'anno scorso, vogliamo vincere ogni domenica".

Quest'anno è arrivato un giocatore importante come Dybala...
"Conosciamo le caratteristiche di Paulo. È uno dei calciatori più bravi d'Italia, ma anche Matic, Wijnaldum, Celik e Svilar hanno composto una bella campagna acquisti che ha migliorato la nostra mentalità".

Hai giocato a Perugia, come Materazzi. Ti sei ispirato a lui in qualcosa?
"È partito tutto dal 2006, guardando il Mondiale. Lui non avrebbe dovuto giocare, poi ha fatto un grande torneo, diventando il simbolo dell'estate italiana. E come calciatore dava sempre tutto, mettendoci sempre la faccia. Segnava anche tanto".

Hai dimostrato di avere capacità anche nel colpo di testa. Hai anche un obiettivo di gol?
"Se segni aiuti la squadra. I difensori non fanno 10 gol a campionato. Prima li segnavo, nell'ultimo anno e mezzo ho fatto solo un gol. Quello che cerco di fare è difendere al meglio".

In cosa pensi di dover affinare qualcosa?
"Si può sempre migliorare, non si smette mai di imparare. Il mio obiettivo è cercare di migliorare ciò che non ho fatto bene, ma di farlo anche nelle caratteristiche in cui sono più forte".

Immagino che anche dal punto di vista della squadra sia questo l'obiettivo.
"Assolutamente. Se uno di noi migliora è importante per tutti".

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