AS Roma

Mourinho: "Vittoria della squadra. I ragazzi meritano più credito"

L'allenatore dopo l'1-0 sul Verona: "Sono molto grato ai ragazzi per la prova di oggi. La gente non capisce la dimensione di ciò che stiamo facendo"

José Mourinho durante Roma-Hellas Verona

José Mourinho durante Roma-Hellas Verona (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
19 Febbraio 2023 - 23:19

José Mourinho è intervenuto ai microfoni di Dazn al termine di Roma-Hellas Verona. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dallo Special One dopo la vittoria dei giallorossi.

Cosa ha detto alla squadra a fine gara?
"Complimenti a tutti quelli che hanno vinto e hanno vinto tutti loro. Penso mancassero solo Dybala e Darboe oltre ad Abraham che è andato in ospedale. Tutti quelli che hanno vinto erano lì. Hanno vinto con uno spirito di gruppo e sacrificio incredibili, giocando molto bene, se così si può definire il gioco che devi fare contro una squadra come il Verona che ha uno stile molto duro da affrontare. Penso sia una vittoria molto meritata dai ragazzi che hanno fatto un grandissimo sacrifico. Cinque o sei hanno giocato in Austria, Karsdorp era fermo da oltre due mesi, Spina arriva da un infortunio, Bove giocava l'anno scorso in un campo di plastica, Belotti non giocava da tanto tempo, Solbakken impara a giocare con noi e a conoscere la nostra squadra. Anche lui fisicamente è in una situazione difficile. El Shaarawy che nella sua storia non giocava mai due partite di fila ora ne fa anche cinque fino al limite delle forze, Zalewski fa il quinto a destra e a sinistra e oggi anche da attaccante a destra... è una squadra alla quale la gente non dà quello che merita".

Le seconde linee l'hanno soddisfatta? Belotti ha fatto una grande partita...
"Grandissima! Meritava per tutto il lavoro che fa meritava di segnare ed è stato fermato da una parata incredibile. Sarebbe stato il 2-0 per chiudere la partita. Non potevo essere più felice coi ragazzi e col gruppo, mi spiace solo che dalla gente non venga dato loro il credito giusto per il lavoro che stiamo facendo e le circostanze molto difficili che non capiscono o non vogliono capire. Per questo sono ultra grato per quello che i ragazzi hanno fatto".

Si riferisce anche ai tifosi romanisti allo stadio? Comunque era il 23esimo sold out...
"Sì, è il 23esimo sold out, ma dipende dal tipo di sold out. Se è come contro il Bodo lo stadio vince da solo, come oggi è davvero un peccato che se un ragazzo fa una grande partita ma perde un pallone arrivano i fischi. La gente non capisce la dimensione di quello che stiamo facendo noi. Dicevo prima che quando guardiamo al nostro terzino destro non c'è né Cafu né Maicon, si deve dare il credito. Se io fossi tifoso della Roma Bove lo porterei in braccio ogni giorno perché è più tifoso di loro. Quando sono arrivato stava per andare in prestito in una squadra di Serie C, oggi è titolare nella Roma. La gente non capisce, voi media non aiutate perché gli altri sono tutti fenomeni mentre noi vinciamo per fortuna, o solo per palle inattive e basta. Io sono vecchietto e ho vinto tanto, non ho bisogno di belle parole, la squadra sì. Oggi hanno vinto loro, con qualcuno della curva. Gli altri sicuramente vanno soddisfatti a casa e io non sono nessuno per criticarli, ma loro devono criticare me perché sono l'allenatore. Mi scuso della mia posizione ma devo proteggere i miei ragazzi e loro meritano di più".

La Roma sta performando più di quanto si aspettasse?
"Parliamo a fine stagione, avrò molto da dire. Ora non è il momento di parlare, sono qui da un anno e mezzo e non ho mai rilasciato un'intervista, parlo solo prima e dopo le partite perché sono obbligato. Forse sbaglio, ma penso di dover aspettare fino alla fine".

 

Mourinho in conferenza stampa

La Roma sta iniziando a giocare bene nel momento in cui Dybala e Pellegrini non stanno bene…
"Abbiamo lavorato bene, la squadra si è vista subito con più qualità. I ragazzi crescono, anche gente come Mancini e Ibanez che giocano praticamente sempre da anno scorso. C’è chiaramente il lavoro che fa migliorare, lavoriamo sulle dinamiche. Ho avuto sempre nella mia carriera pressione di fare cose importanti, ma avevo giocatori di un’esperienza altissima. Questa gente cresce. Bove è diverso dal Bove di un anno e mezzo fa, Zalewski giocava in Primavera, Solbakken la prima cosa che ha detto è che non aveva mai giocato in un club con erba naturale. I ragazzi meritano, giovedì c’è un’altra partita contro una squadra che oggi è andata alla SPA".

Questa squadra è da molti ritenuta non competitiva. Cosa si sente di rispondere? Spinazzola migliore in campo?
"Per me Spinazzola ha fatto una partita fantastica, è dura per me dire il migliore in campo. Per voi è più facile, per me più difficile. Ha fatto una partita straordinaria. Onestamente pensavo di cambiare lui e Karsdorp perché non pensavo che avessero benzina per 90′ ma ho visto un’evoluzione nella partita di Leo. È arrivato al 90′ in una condizione molto buona, così come El Shaarawy, Cristante, eccetera. Chi ha giocato oggi ha fatto una grande partita di squadra, sono molto contento principalmente per loro. Non è una gioia personale, sono molto contento di vincere questa partita difficile".

C’è un motto: la Roma non si discute, si ama. Volevo che spiegasse meglio questo concetto…
"Quando Cafu perde una palla, tu hai un motivo per non essere contento. Cafu è il migliore del mondo, quando dico Cafù dico Maicon. Quando Bove perde palla all’80’ perché la gente fischia? Così come dico di un Karsdorp che non giocava da molto tempo, di un Cristante che non riposa un minuto. Siamo una squadra di gente seria. Abbiamo pareggiato a Lecce, ma volevamo vincere, arriveranno sconfitte, pareggi e vittorie. Ma questa squadra è una squadra da rispettare. La gente non sa il sacrificio che fa per giocare. C’è una curva che appoggia, ci sono zone che io sento passive, c’è anche una zona che qualche volta penso che siano i tifosi avversari che si sono spostati da un’altra parte. Quelli sono a sinistra, invece parlo di tifosi che stanno sulla mia destra. Mi scuso perché sono i tifosi che devono criticare me, questa è la natura del mio ruolo. Per questo mi scuso: ma non lo faccio per me, lo faccio per i miei giocatori. Loro quando sbagliano non lo fanno perché vogliono sbagliare. Zalewski non sa mai dove gioca. Non posso fare come Spalletti e Inzaghi, hanno più benzina nel motore. Entra Dzeko, entra Lukaku… Per me non è un problema, ho 60 anni e ovviamente voglio vincere oggi come venti anni fa".

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