Salisburgo-Roma: in Austria una Red Bull Arena giallorossa
Oltre 27mila tifosi di casa sugli spalti per spingere la squadra di Jaissle, ma nell’impianto austriaco si sentivano solo le voci degli oltre 1500 romanisti presenti
Tamburi, bandiere e qualche coro intonato con teutonica e fredda ripetizione, i cartoncini rossi, targati Red Bull, messi a disposizione del club per i supporters di casa. Nulla a che vedere con la genuina passione dei tifosi giallorossi che hanno raggiunto l’Austria (ognuno come ha potuto) per non far mancare il supporto alla squadra di José Mourinho in questa insidiosa trasferta. Solo il pre-partita, in pieno stile “discoteca a cielo aperto”, ha avuto l’effetto di affievolire l’effetto sonoro prodotto dal settore ospiti giallorosso, per il resto della serata, più o meno come in campo, non c’è stato match.
Inno in trasferta
Un gradito pensiero o forse un eccesso gesto di fair play nel cerimoniale di inzio gara, tant’è che le casse della Red Bull Arena hanno fatto risuonare per diversi secondi l’inno giallorosso, appena la squadra dello Special One ha messo piede in campo per il riscaldamento. Un’occasione imperdibile per i tifosi presenti per urlare al cielo di Salisburgo le note più belle e unendosi in un’unica voce. E appena lo spartito musicale è tornato ad accarezzare melodie più dance, il settore ospiti ha completato l’inno cercando di sovrastare con incurante passione i decibel dell’impianto, accompagnando le ultime note con fumogeni giallorossi e la consueta sciarpata.
La partita
Attesa e sostegno, nella fredda notte della Red Bull Arena, le parole chiavi che hanno guidato il settore ospiti, pronto ad esplodere quando il gol sembrava ormai nell’aria, per poi rcacciare l’urlo in gola. Come al “nooo” scandito con rabbia dopo la parata di Köhn su Abraham, ancor più accentuato dopo la grande occasione sul piede destro di Belotti per il possibile pareggio. Ammutoliti, invece, ad ascoltare il boato del Sazlburg Stadion dopo il colpo di testa vincente di Capaldo, a rendere amara la trasferta austriaca. Ci sarebbe stato ancora tempo per esultare e abbracciarsi in occasione del meritato pareggio della Roma, ma il campo ha poi scritto un finale diverso, in netta contrapposizione ai pensieri che hanno accompagnato quasi 2000 tifosi in Austria, convinti di tornare a Roma con tre punti nella valigia.
Tutti rientreranno in giornata, sfidando nelle prossime ore alcune incredibili condizioni di viaggio: c’è chi è partito nella notte in treno, chi lo farà alle prime luci del mattino, altri si sposteranno a Vienna per volare verso Fiumicino, altri riempiranno ore interminabili di viaggio in macchina con aneddoti e rimpianti che la Red Bull Arena ha consegnato come amara eredità da metabolizzare. In pochi dormiranno, tutti già pensano alla gara di ritorno.
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