Il laboratorio di doc Jaissle: idee e corse, Okafor al top
Gli austriaci sono primi in campionato. Ora attendono la Roma di Mourinho nel fortino dell’Arena. E l’attaccante svizzero ha già segnato tanto in coppa
Un’identità tattica ben definita, un gruppo giovane e affamato, un tecnico in grado di vincere campionato e coppa nazionale al primo anno alla guida del club. Non un miracolo sportivo, sia chiaro, ma il Salisburgo di Matthias Jaissle è una realtà da guardare con attenzione e ammirazione.
Un reparto scouting imponente con la capacità di pescare in giro per il mondo talenti Under25 in grado di crescere e migliorarsi sotto la lente d’ingrandimento dello staff tecnico. I tredici titoli nazionali conquistati dal 2006 potrebbero far pensare ad una realtà molto locale e poco di respiro europeo. Nella passata stagione il raggiungimento degli ottavi di Champions League mentre nel 2017-18 l’avventura nelle semifinali di Europa League. A testimonianza di un progetto che vuole crescere e affermarsi anche al di fuori dei confini nazionali, con idee e programmazione.
Calcio offensivo
Le idee sono chiare, pochi concetti ma espressi con intensità ed estrema efficacia. Il modulo utilizzato è il 4-3-1-2 con una difesa a quattro che diventa a tre in fase di possesso: il play che si abbassa sulla linea dei centrali e i terzini che si alzano a tutta fascia. Due i mediani a fare legna per permettere poi al trequartista di avere campo e rifornimenti per mandare in porta le due punte. Parte da questi ultimi il pressing per andare a riconquistare con convinzione e coralità il possesso, cercando di ribaltare subito il fronte di gioco.
I nomi
Davanti a Köhn la Roma troverà Dedic (proposto a Tiago Pinto ad inizio gennaio dopo il caos scoppiato con Karsdorp, prima del rinnovo siglato dal terzino con il Salisburgo), Solet, Pavlovic (cercato da mezza Europa dopo il sontuoso Mondiale giocato in Qatar) e Ulmer. Il play che si abbassa e detta i tempi è Gourna-Douath, gamba e fosforo per un classe 2033 dal sicuro avvenire: ai suoi lati Seiwald e Kjærgaard. Discorso a parte per il mediano danese, nel mirino del reparto scouting giallorosso: proprio in occasione della sfida d’andata possibile un nuovo contatto tra il gm giallorosso e gli agenti del ragazzo, una mezzala moderna che si sposerebbe alla perfezione con il calcio dello Special One. C’è poi l’estro di Sucic a dare rifornimenti alla coppia formata da Fernando e Okafor: il primo, brasiliano, arriva dalla fucina di talenti carioca dello Shakhtar Donetsk, mentre il secondo è il vero uomo da temere. Lo svizzero, cresciuto nel Basilea, ha già siglato 10 reti in stagione, ben 3 in 6 presenze nei gironi di Champions League.
Un gruppo giovane e prestante plasmato da Matthias Jaissle, il pupillo di Rangnick, un cosidetto “laptop trainer”, cresciuto a pane e WyScout, divorando partite e statistiche dopo una carriera da calciatore abbastanza modesta. Ma ora sogna in grande e vuole portare il suo Salisburgo in alto, con un mix di tattica e imprevedibilità da affrontare con cautela.
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