Tiribocchi: "I 40 punti della Roma non mi stupiscono, nell'11 è una squadra completa"
Il commentatore tecnico di Dazn a Radio Romanista: "Col Lecce sarà una sfida importante. Zaniolo? La vicenda si è conclusa nel migliore dei modi"
Simone Tiribocchi, commentatore tecnico di Dazn, è intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista per parlare di Lecce-Roma e della situazione dei giallorossi. Di seguito le sue dichiarazioni.
Il Lecce può giocare in maniera più offensiva contro la Roma?
"Può permetterselo per via della posizione in classifica: molte volte le squadre piccole sono in lotta per non retrocedere, ma loro in questo momento hanno un po' di punti e possono anche giocarsela. Sappiamo che la Roma sulla carta è più forte, questi punti in questo momento della stagione valgono tanto".
Cosa immagini? La Roma ha cambiato spesso caratteristiche, domani pensi che giocherà più indietro?
"Credo che sarà una partita fatta di momenti. La Roma proverà a partire forte come ha fatto contro l'Empoli, lì poi si è abbassata per via del doppio vantaggio. Credo che il Lecce e la Roma proveranno a giocare entrambe in contropiede, ma penso che la squadra di Mourinho proverà a fare la gara, è un momento buono per fare qualcosina in più".
Baroni ha detto "la Roma ci segna anche nel sottopassaggio". I ragazzi dello Special One stanno raggiungendo questo livello di pericolosità? Se non dovessero riuscire ad indirizzare la gara, come dovrebbero reagire?
"La partita della Roma non ha grandi letture. Conosce l'avversario, ma non va mai allo sbaraglio. La partita è questa e si può sbloccare su una palla inattiva o sulla giocata di un campione, e la Roma ne ha tanti. Sanno che devono fare una partita importante, perché l'avversario può fare bene. Tante volte abbiamo visto Mourinho togliere un difensore e mettere un attaccante, ma l'atteggiamento è quello".
Mourinho ha detto più di una volta che il centrocampo Matic-Cristante non è quello che richiede. Contro il Lecce si può immaginare l'uso di un centrocampista piu dinamico?
"Bella domanda. Mourinho non è un allenatore che cambia tanto, sa che è una sfida importante e non credo che camberà molti giocatori, anzi, credo si affiderà a quelli che gli danno più sicurezza"
C'è un caso con Solbakken, dal punto di vista del giocatore quanto è difficile rimanere fiducioso dopo le dichiarazioni rilasciate da Mourinho?
"È difficile, devi essere abituato e lui ancora non lo è, viene da un calcio diverso. Sa che deve migliorare, ma è ovvio che gli dia fastidio. Anche Belotti, era abituato diversamente e ora sta giocando davvero poco. Gioca pochi minuti, ha fatto qualche gol, ma non giocare quasi mai, specie per un attaccante, è complicato, perché si perde lo sprint e l'attaccante vive sulle sue giocate".
Spesso si dice che quando l'allenatore comincia a trattare male la squadra i giocatori ti mollano. Qui non sembra esserci questa tentazione, come te lo spieghi?
"Un conto sono i messaggi che arrivano fuori, un altro quello che succede dentro allo spogliatoio. Molte volte l'allenatore dice cose per caricare la squadra perché magari vede atteggiamenti che non gli piacciono. Ci sono passaggi che magari non sappiamo: lo scorso anno dopo il 6-1 contro il Bodo/Glimt è stato molto duro, ma la Roma ha avuto una reazione. L'allenatore ha il suo carattere, così come il giocatore. Credo che Mou sia molto bravo nella gestione quotidiana, poi la partita porta a difendere i suoi giocatori e altre volte, come con Karsdorp, a metterli in prima pagina"
Quanto è importante per la Roma questo scontro con il Lecce? C'è un uomo chiave per le due formazioni?
"La partita è importantissima, tante squadre in pochi punti. La Roma vuole rimanere terza, c'è Lazio-Atalanta, il Milan ha una sfida complicata (contro il Torino, ndr.) e i giallorossi devono vincere. Credo che la Roma stia facendo tantissimi gol e la differenza la fanno i grandi giocatori, mentre penso che per il Lecce sia importante la velocità di Di Francesco".
Che differenze ci sono tra il Lecce di prima e quello di oggi per te che hai anche giocato in Salento?
"Si lavora sempre nella stessa maniera, il calcio sta andando verso una dimensione uniforme".
Ora le squadre sono molto più aggressive. Se la giocano tutti.
"Sì, ma sta cambiando per tutti, anche a livello fisico, con giocatori più dinamici. Ma ora anche le piccole, che hanno allenatori interessanti, ti chiedono cose diverse proprio per andare a liberare la zona offensiva in maniera pulita. Sono tutte cose che vai a copiare o che senti tue. Quando giocavo a Lecce poteva non esserci la costruzione dell'azione, ma si lavorava su altre cose. È il concetto che sta crescendo".
Escludendo il Napoli, ci sono cose che ti stanno sorprendendo tra le squadre in alta classifica?
"Il Napoli sta facendo un campionato a parte, per come gioca e per come interpreta la partita. Le altre stanno facendo un campionato diverso. Squadre più piccole possono fare il risultato, sono attrezzate. Il campionato è più livellato, ce lo ha fatto vedere la Fiorentina che ha numeri positivi ed è lontana dall'Europa. Un campionato particolare".
Sono tutte più o meno sullo stesso livello? Mourinho dice di no.
"L'Inter si è ripresa con la vittoria del derby e della Supercoppa, poteva stare vicino al Napoli ma ai nerazzurri, che hanno l'organico più forte, npn si può rimproverare troppo. Secondo me l'organico della Roma è uguale a quello della Lazio, del Milan. L'Atalanta nella totalità è inferiore. Come rosa, la Roma è la terza o quarta in campionato, non la vedo lontana dal Milan. Poi tutto dipende dai reparti a cui si fa riferimento: la Roma è molto completa negli 11, forse nei 13".
Quindi i 40 punti non sono straordinari?
"No, neanche quelli di Sarri. Secondo me però un Milinkovic Savic la Roma non ce l'ha. Immobile fa più numeri di Abraham. Per la qualità paragono Luis Alberto a Dybala. Credo che anche la Lazio non stia facendo un miracolo, ma la Roma è più forte dei biancocelesti".
Si è chiusa da poco la querelle Zaniolo-Galatasaray. Qual è la tua opinine?
"Si è conclusa nel migliore dei modi. Sono cose spiacevoli. Tante volte succede il contrario ed è la società a voler mandare via un giocatore, mentre stavolta sembra essere Zaniolo ad aver fatto questo e ad aver chiesto di andare via. Guardando da fuori dispiace a tutti, soprattutto perche è italiano e serve in ottica nazionale. La situazione è stata gestita bene da nessuno. Fortunatamente queste cose succedono poche volte e questa volta si è risolta nel miglire dei modi".
Credi che Zaniolo farà bene al Galatasaray? Cosa singifica giocare in Turchia?
"Secondo me in questo momento, per come è successo tutto, Zaniolo doveva fare un passo indietro. Deve ritrovare entusiasmo, tranquillità, lucidità, che per un attaccante è fondamentale. Sono d'accordo con Mourinho sul fatto che abbia dato tutto, ogni volta che è sceso in campo ha corso e lottato, ma mancano i numeri. Lui si sente da top club, ma senza i numeri difficilmente ci vai in una grande squadra. Ritrovare consapevoleza lo può aiutare, è vero che è il campionato turco ma la squadra ha giocatori importanti".
© RIPRODUZIONE RISERVATA