Gerolin: "La scelta di Zaniolo di difficile comprensione. La Roma deve andare in Champions"
L'ex calciatore giallorosso intervenuto ai microfoni di Radio Romanista: "Oggi è diverso, è cambiata la società e sono cambiati gli stipendi, non è colpa dei ragazzi"
L'ex calciatore della Roma Manuel Gerolin è intervenuto ai microfoni di Radio Romanista, dove ha analizzato il periodo calcistico contemporaneo, parlando anche di Zaniolo e di Mourinho.
Sulla differenza con il calcio di oggi.
"Oggi è tutto molto diverso, anche fare gruppo nello spogliatoio è differente. I ragazzi della Primavera oggi salgono in prima squadra e hanno subito i riflettori puntati addosso. I social hanno cambiato le cose, hanno allontanato il contatto fisico. Sui social oggi ci si fidanza e ci si sposa, una volta era impensabile. Era tutto meno assillante, condividevi una passione con il pubblico che si identificava con te, ma era più umano".
Ricordo Roma-Bordeaux 5-0 del 28 novembre 1990.
"Era il periodo di Bianchi, allenatore duro e concreto. Siamo stati bravi e bravo lui a tenere stretto l’ambiente per fare più risultati possibili per il nostro presidente che per noi era un secondo padre. Eravamo una famiglia, davamo tutto come danno tutto a modo loro quelli di oggi. La società è cambiata come è cambiata la vita, sono cambiati anche gli stipendi, non è colpa dei ragazzi di oggi. Non è facile per le società gestire queste cose".
Sul caso Roma-Zaniolo.
"Il caso di Zaniolo è di difficile comprensione, perchè sei alla Roma, sei felice e guadagni dei soldi. Hai la prospettiva di crescere di andare magari in Inghilterra. A 24 anni non dovresti avere l'ambizione di andare in Turchia, lì dovresti volerci andare quando ne hai 30 o più. La mossa è stata un po' stupida e i social secondo me non lo hanno aiutato. Conosco Vigorelli e mi sembra strano che sia stato lui a gestire così la situazione, potrebbe anche aver deciso il ragazzo di testa sua. Secondo me la Roma non è stata forte in questa situazione, doveva pensarci e capirlo prima, così da venderlo quando ti offrivano molti più soldi. Ormai si sa che devi intervenire due anni e mezzo prima della scadenza dei contratti".
Su Mourinho.
"Mourinho ha l'obbligo di portare la Roma in Champions, considerando anche la penalizzazione della Juventus che ha liberato un posto. Il Milan non sta facendo il cammino dello scorso anno, e l'Inter è lì, quindi Mourinho qualcosa ha dato. Ma se non porta la Roma in Champions ha fallito"
Sulle società.
"Oggi non è possibile fare come fece l'Udinese tanti anni fa, quando prese Zico che non era neanche a fine carriera. Il calcio oggi è buisness e fare questi colpi qui non è più posssibile. Bisogna lavorare come ha lavorato il Napoli, facendo scouting, arrivando prima sui calciatori e rischiando investendo in questi calciatori, come fatto con Osimhen. Lo scudetto che ormai ha praticamente vinto il Napoli non è casuale, è frutto di una programmazione"
© RIPRODUZIONE RISERVATA