Zaniolo scrive alla Roma: “Tendo la mia mano, sono a disposizione”
La lettera del numero ventidue giallorosso: "Sono state dette parecchie cose non veritiere. Ho attraversato un periodo delicato, ho avuto paura per il mio futuro"
Nicolò Zaniolo è tornato a parlare delle vicende debgli ultimi giorni con una lettera aperta indirizzata all'ANSA in cui il numero ventidue giallorosso prova a ricucire lo strappo con società e tifosi, ecco le parole del classe 1999.
"Sono state dette e scritte molte cose che mi riguardano in queste ultime settimane e parecchie non sono veritiere. Sono arrivato a Roma da sconosciuto e Roma e i romanisti mi hanno accolto come uno di loro. Mi hanno trasmesso fiducia, coraggio e affetto nei momenti terribili e bui degli infortuni. A Tirana, con quel gol, sentivo di aver ricambiato tutto ciò che avevo ricevuto, contribuendo a regalare una gioia indimenticabile a tutti i romanisti. A 23 anni ho vissuto esperienze che molti miei colleghi non vivono in un’intera carriera: cadere, rialzarsi, cadere di nuovo, rialzarsi ancora, vincere. In questi ultimi mesi ho attraversato un periodo delicato, in cui risultava difficile capire quale sarebbe stato il mio futuro professionale. Mi sono però sempre impegnato sul campo e in allenamento con la massima professionalità. Per la prima volta in questi giorni ho avuto paura, per me e per la mia famiglia, e mi sono sentito abbandonato. Non mi era mai successo e mi sono spaventato molto. Il futuro è nelle nostre mani: io tendo la mia e mi metto a completa disposizione della famiglia della Roma"
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