Zalewski: "Devo molto a Mourinho, mi è vicino sia in campo sia nella vita"
L'esterno giallorosso: "Ho un ottimo rapporto con Pellegrini, ci conosciamo da molto tempo. Competo per un posto negli undici titolari soprattutto con Spinazzola"
L'esterno giallorosso ha rilasciato una lunga intervista al portale polacco Piłką Nożną raccontando la sua esperienza a Roma e nella Nazionale tra passato, presente e futuro. Ecco le sue parole
Come valuti la tua posizione nella Roma?
“La competizione in squadra è di altissimo livello, ai miei compagni non mancano le doti calcistiche. Competo per un posto negli undici titolari soprattutto con Leonardo Spinazzola, che è campione europeo. È difficile non essere felici quando giochi molti minuti con un rivale del genere, anche se ovviamente non gioco sempre sulla fascia sinistra"
E il rapporto con Mourinho?
"José Mourinho mi aiuta molto: in ogni momento difficile, non solo in campo ma anche nella vita, posso contare sull’allenatore, sui miei compagni, su tutta la società. Pochi giorni dopo la morte di mio padre, il mister mi ha fatto giocare contro la Lazio, anche se prima non avevo giocato davvero. Come potevo non apprezzare un gesto simile? Ero in qualche modo preparato alla morte di mio padre, i medici ci stavano preparando, ma per me è stato comunque un momento molto difficile. Sono molto grato al mister, ai miei compagni, a tutta la Roma per il loro sostegno”.
Qual è il giocatore della Roma con cui hai legato di più?
"Senza dubbio Lorenzo Pellegrini. Perché è il capitano della Roma, ma ci incontriamo anche fuori. Ci conosciamo da molto tempo, siamo rappresentati dallo stesso agente, Giovanni Ferro. A volte usciamo a cena in un gruppo più numeroso. Abbiamo un ottimo rapporto”.
Come vedi il tuo ruolo nella nazionale polacca del 2023?
“Sappiamo già che Jose Mourinho non sarà il nuovo allenatore della nazionale polacca, e questo mi sta benissimo. A parte gli scherzi, in questo momento sono concentrato solo sulla Roma, perché solo questo approccio può rendermi pienamente pronto per le partite di qualificazione della Nazionale agli Europei di marzo. Mi interessa solo il calcio, all’inizio della stagione sono andato a vivere da solo, ora mi bastano 15 minuti per raggiungere il centro di allenamento, prima erano circa 50. Vedo meno la mia famiglia, anche se mia madre, mia sorella e mia nonna sono presenti ad ogni partita che gioco a Roma. E dato che spesso giochiamo ogni tre giorni, non mancano le occasioni per incontrarsi. Soprattutto, però, dormo molto nel tempo libero. La rigenerazione è molto importante”.
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